Risposta del Governo all’Interrogazione sulla Licenza Straordinaria dei dirigenti sindacali delle Forze Armate
Nel corso di un’interrogazione parlamentare avvenuta in data 29 giugno 2023, i deputati Stefano Graziano, Carè e Fassino hanno sollevato una serie di questioni rilevanti in merito alla licenza straordinaria per gravi motivi riservata ai dirigenti sindacali delle Forze Armate, in risposta alle nuove normative introdotte dalla legge n. 46 del 2022. Tuttavia, la risposta del governo, pubblicata il 12 ottobre 2023, sembra aver eluso alcune delle preoccupazioni sollevate, lasciando importanti aspetti senza risposta.
TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Il diritto di associazione sindacale per i militari è stato riconosciuto dal Parlamento con la legge n. 46 del 2022;
la stessa legge prevede ai fini della sua applicazione un certo numero di decreti legislativi e ministeriali;
in tutto il pubblico impiego, e quindi anche nelle forze di polizia ad ordinamento civile (al cui trattamento economico le Forze Armate sono equi ordinate), i costi per i distacchi ed i permessi sono recuperate dal contratto di lavoro;
la Direzione generale per il personale militare, in data 19 giugno 2023 ha emanato una circolare avente per oggetto: Licenza straordinaria fino ad un massimo di 45 giorni annui per «gravi motivi»;
in suddetta circolare si contempla che in aggiunta ai «gravi motivi», già menzionati dai vari contratti di lavoro, è possibile ricomprendere il permesso sindacale a coloro che siano designati dai segretari generali in rappresentanza delle associazioni sindacali iscritte all’albo ministeriale;
tale tipo di licenza è materia di concertazione di cui al decreto legislativo n. 195 del 1995 e gli stessi decreti ministeriali applicativi, nonché circolari sono frutto di un confronto;
qualora un dirigente sindacale avesse già fruito di tutta la licenza straordinaria per motivi sindacali, si dovesse trovare nelle condizioni gravi previste dal contratto di lavoro, a parere dello scrivente non risulterebbe tutelato;
l’articolo 16 della legge n. 46 del 2022 al comma 4, determina il limite dei «distacchi e dei permessi»; e che al comma 6 dello stesso articolo è specificato che: «dall’attuazione della delega di cui al presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica»;
a causa delle lungaggini burocratiche dovute al sistema stipendiale NOIPA, al fine di procedere alle trattenute (vedasi il decreto del Ministro della difesa del 26 luglio 2022 e la lettera del Centro Unico Stipendiale Interforze del 22 novembre 2022), si sono accumulati forti ritardi nello sviluppo dell’attività sindacale delle tre Forze Armate e della Guardia di Finanza rispetto alle Associazioni sindacali dell’Arma dei Carabinieri, che non hanno questo sistema stipendiale –:
se sia stato fatto a monte della sopracitata circolare emanata dalla Direzione generale per il personale militare il 19 giugno 2023 un calcolo della spesa ai fini dell’ampliamento al punto di ampliare le possibilità di fruire di tale licenza e a quanto ammonti la spesa;
se tale licenza verrà estesa a tutte le organizzazioni iscritte all’albo e quindi anche a quelle che nell’immediato potranno iscriversi, così stimolando a parere degli interroganti un proliferare di associazioni e frammentazioni, anche se non c’è stato alcun censimento sulla rappresentatività e quindi considerando anche associazioni con pochissimi iscritti.
IL TESTO DELLA RISPOSTA
Si evidenzia, in via preliminare, che la circolare della Direzione Generale del Personale Militare in data 19 giugno 2023 è stata emanata al fine di individuare, in via amministrativa, una soluzione immediata e temporanea che favorisse l’esercizio delle attività da parte dei Rappresentanti sindacali, nelle more dell’approvazione dei decreti ministeriali discendenti dalla legge n. 46 del 2022 e del riconoscimento della cosiddetta «rappresentatività» delle associazioni che avrà luogo con provvedimento a cura del Dipartimento della funzione pubblica. Ciò tenuto conto che fino a tale riconoscimento la legge non prevede la possibilità di permessi retribuiti e distacchi sindacali.
Nel merito, con riferimento al quesito «se sia stato fatto a monte della sopracitata circolare emanata dalla Direzione generale per il personale militare il 19 giugno 2023 un calcolo della spesa ai fini dell’ampliamento al punto di ampliare le possibilità di fruire di tale licenza e a quanto ammonti la spesa», si rende noto che il beneficio oggetto della circolare in argomento non comporta oneri aggiuntivi per l’Amministrazione della Difesa.
Tale beneficio, infatti, è ricompreso nell’alveo della licenza straordinaria concessa dal Comandante di corpo nel limite dei 45 giorni annui, la cui copertura finanziaria viene stabilita in sede di concertazione, su base media, trattandosi di istituto correlato ad eventi non programmabili.
In tale ottica, la competente Direzione Generale del Personale Militare, a seguito di approfondimenti nell’ambito del «Tavolo Tecnico per la stesura della decretazione discendente dalla Legge 46/2022», ha ritenuto di fare ricorso all’interpretazione, su base emergenziale, dei «gravi motivi» (già previsti e non specificamente individuati, nell’ambito della licenza straordinaria attualmente vigente).
Relativamente, invece, alla possibilità che licenza venga «estesa a tutte le organizzazioni iscritte all’albo e quindi anche a quelle che nell’immediato potranno iscriversi», si evidenzia che, in maniera esplicita, la circolare in argomento prevede che possono fruire della licenza «per gravi motivi» coloro che siano stati designati, nel numero massimo di 7 per singola Associazione, in rappresentanza delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari iscritte all’Albo ministeriale, a prescindere dal numero degli iscritti di ciascuna Associazione.
Calcolo della Spesa: L’Incertezza Persiste
Un punto cruciale sollevato nell’interrogazione riguarda il calcolo della spesa legato all’attuazione delle nuove misure sindacali. Tuttavia, la risposta del governo non fornisce alcuna cifra precisa o una stima relativa a questa spesa. Il governo si limita a dichiarare che non comporterà oneri aggiuntivi per l’Amministrazione della Difesa, ma non offre una chiara quantificazione della spesa, lasciando i cittadini nell’incertezza.
Come sarà affrontata la problematica anno prossimo?
L’interrogazione solleva anche dubbi sul finanziamento dei distacchi e dei permessi sindacali nell’anno a venire. Saranno stanziati fondi specifici in legge di bilancio per garantire tali diritti sindacali, o si tornerà a fare affidamento sulla licenza straordinaria? Il Governo non ha fornito una risposta chiara a questa domanda, lasciando un punto di domanda sul futuro dei diritti sindacali nelle Forze Armate.
In conclusione, la necessità di affrontare i dettagli delle questioni sollevate dall’interrogazione è evidente. Le risposte vaghe e sfuggenti non solo creano confusione, ma minano anche la fiducia nell’efficacia del governo nel gestire le questioni importanti come i diritti sindacali delle Forze Armate. La tendenza a “glissare” su importanti aspetti solleva legittime preoccupazioni e crea ulteriori interrogativi. In futuro, si auspica che il governo si impegni a fornire risposte più esaurienti e a evitare di creare ulteriori polemiche e incertezze su questioni di così grande rilevanza per le Forze Armate.
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