RENZI: “AFFETTO AL CORPO FORESTALE, MA STARANNO DENTRO I CARABINIERI. HO RIDOTTO A 4 LE FORZE DI POLIZIA”
(di Pietro De Leo) – Capitolo
economia molto ricco, nel corso della partecipazione
di Renzi a Porta a Porta ieri sera. A partire dal nodo
delle tasse sulla casa. Il Presidente del Consiglio ha ricordato il suo mantra:
«il 16 dicembre sarà l’ultimo giorno in
cui si pagherà la tassa sulla prima casa».
economia molto ricco, nel corso della partecipazione
di Renzi a Porta a Porta ieri sera. A partire dal nodo
delle tasse sulla casa. Il Presidente del Consiglio ha ricordato il suo mantra:
«il 16 dicembre sarà l’ultimo giorno in
cui si pagherà la tassa sulla prima casa».
Renzi
ha poi respinto la critica, propria della sua minoranza interna, che questa misura
favorirebbe i ricchi. «Uno che ha lavorato trent’anni, ha fatto un mutuo, si è
spezzato la schiena, è giusto che sulla prima casa non paghi nulla», ha
ricordato il presidente del Consiglio, ribadendo però che «chi ha seconda,
terza, quarta casa è giusto che paghi».
ha poi respinto la critica, propria della sua minoranza interna, che questa misura
favorirebbe i ricchi. «Uno che ha lavorato trent’anni, ha fatto un mutuo, si è
spezzato la schiena, è giusto che sulla prima casa non paghi nulla», ha
ricordato il presidente del Consiglio, ribadendo però che «chi ha seconda,
terza, quarta casa è giusto che paghi».
Una
promessa da Renzi arriva per i sindaci, assicurando
«un assegno corrispondente» a quanto verrà meno con l’abolizione di Imu e Tasi.
Il premier, poi, riconoscendo l’eccessiva pressione fiscale nel nostro Paese,
ha mandato una stilettata a quella frase che fu segno distintivo del governo
Prodi-Padoa Schioppa (e pure Bersani): «l’idea che le tasse sono bellissime è
forse nei Paesi dove sono basse. Da noi il messaggio deve essere la riduzione».
promessa da Renzi arriva per i sindaci, assicurando
«un assegno corrispondente» a quanto verrà meno con l’abolizione di Imu e Tasi.
Il premier, poi, riconoscendo l’eccessiva pressione fiscale nel nostro Paese,
ha mandato una stilettata a quella frase che fu segno distintivo del governo
Prodi-Padoa Schioppa (e pure Bersani): «l’idea che le tasse sono bellissime è
forse nei Paesi dove sono basse. Da noi il messaggio deve essere la riduzione».
Renzi
ha poi ricordato che «siamo l’unico paese
con cinque forze di polizia, noi le riduciamo a quattro. Il Corpo forestale, a
cui va tutto il nostro affetto, starà dentro i Carabinieri». E ancora: «In
una provincia se c’è un’azienda che si occupa di servizi pubblici è già
sufficiente: in molte provincie ci sono 7-8 aziende municipalizzate. Dobbiamo
ridurre, ridurre, ridurre e semplificare».
ha poi ricordato che «siamo l’unico paese
con cinque forze di polizia, noi le riduciamo a quattro. Il Corpo forestale, a
cui va tutto il nostro affetto, starà dentro i Carabinieri». E ancora: «In
una provincia se c’è un’azienda che si occupa di servizi pubblici è già
sufficiente: in molte provincie ci sono 7-8 aziende municipalizzate. Dobbiamo
ridurre, ridurre, ridurre e semplificare».
Dunque,
Renzi ricorda la tabella di marcia dei «fatto» e «faremo». «Nel 2014 abbiamo
dato gli 80 euro, nel 2015 l’operazione su Irap e costo del lavoro», poi, oltre
all’abolizione di Imu e Tasi nel 2016, «nel 2017 penseremo all’Ires e nel 2018
all’Irpef».
Renzi ricorda la tabella di marcia dei «fatto» e «faremo». «Nel 2014 abbiamo
dato gli 80 euro, nel 2015 l’operazione su Irap e costo del lavoro», poi, oltre
all’abolizione di Imu e Tasi nel 2016, «nel 2017 penseremo all’Ires e nel 2018
all’Irpef».
Capitolo pensioni. «Dobbiamo trovare – ha
detto il presidente del Consiglio – un meccanismo per cui chi vuole andare in
pensione un po’ prima rinunciando a un po’ di soldi possa farlo, il problema è
quanto prima e quanti soldi. Spererei di farlo nelle
prossime settimane e mesi. Sono ottimista ma per lo Stato deve essere a somma
zero». Renzi ha poi raccontato di aver conversato, alla Festa dell’Unità, con
«un’ostetrica disponibile a rinunciare fino al 30% dello stipendio pur di
andare prima in pensione», invece «un’altra persona diceva di essere
disponibile a rinunciare al massimo al 10%. La discussione è complessa». Da
qui, l’idea del premier: «Io offrirei agli italiani una possibilità: se siete
disponibili, si può introdurre flessibilità». Però «lo stato non deve
guadagnarci ma non avere esborso maggiore, per non penalizzare le nuove
generazioni».
detto il presidente del Consiglio – un meccanismo per cui chi vuole andare in
pensione un po’ prima rinunciando a un po’ di soldi possa farlo, il problema è
quanto prima e quanti soldi. Spererei di farlo nelle
prossime settimane e mesi. Sono ottimista ma per lo Stato deve essere a somma
zero». Renzi ha poi raccontato di aver conversato, alla Festa dell’Unità, con
«un’ostetrica disponibile a rinunciare fino al 30% dello stipendio pur di
andare prima in pensione», invece «un’altra persona diceva di essere
disponibile a rinunciare al massimo al 10%. La discussione è complessa». Da
qui, l’idea del premier: «Io offrirei agli italiani una possibilità: se siete
disponibili, si può introdurre flessibilità». Però «lo stato non deve
guadagnarci ma non avere esborso maggiore, per non penalizzare le nuove
generazioni».
Spazio anche all’occupazione: «I
247 mila posti di lavoro mi fanno piacere ma sono ancora pochi», ha detto
ricordando, ad esempio, come il settore dell’edilizia sia ancora fermo, e in
ciò spera che l’abolizione di Imu e Tasi possa portare beneficio. Quanto al
Sud, tema al centro del dibattito pre-ferie, Renzi ha detto: «Non servono nuovi
libri dei sogni, basta fare». Tra le idee sul tavolo, un credito di imposta di
due miliardi e la proroga di un anno per gli sgravi fiscali sulle assunzioni.
247 mila posti di lavoro mi fanno piacere ma sono ancora pochi», ha detto
ricordando, ad esempio, come il settore dell’edilizia sia ancora fermo, e in
ciò spera che l’abolizione di Imu e Tasi possa portare beneficio. Quanto al
Sud, tema al centro del dibattito pre-ferie, Renzi ha detto: «Non servono nuovi
libri dei sogni, basta fare». Tra le idee sul tavolo, un credito di imposta di
due miliardi e la proroga di un anno per gli sgravi fiscali sulle assunzioni.
Un passaggio anche sull’ Ue:
«credo che le cose stiano cambiando», dunque «con un pochino di buonsenso
abbiamo preso 17 miliardi grazie alla flessibilità, ora si tratta di portare a
casa tutto quello che riusciamo in modo da avere un deficit il prossimo anno
che non sia l’1,4% previsto dal fiscal compact». Su quest’ultimo punto, ammette
che averlo accettato comporta «una corsa in salita. Ora mi dicono di romperlo,
ma all’opposizione io rispondo: lo avete voluto voi».
«credo che le cose stiano cambiando», dunque «con un pochino di buonsenso
abbiamo preso 17 miliardi grazie alla flessibilità, ora si tratta di portare a
casa tutto quello che riusciamo in modo da avere un deficit il prossimo anno
che non sia l’1,4% previsto dal fiscal compact». Su quest’ultimo punto, ammette
che averlo accettato comporta «una corsa in salita. Ora mi dicono di romperlo,
ma all’opposizione io rispondo: lo avete voluto voi».