REATO TORTURA: POLIZIOTTI IN GALERA E DELINQUENTI TRATTATI CON I GUANTI GIALLI?
“Il combinato disposto dell’eliminazione del termine “reiterate” violenze e la mancata previsione di un dolo intenzionale nella fattispecie in discussione in aula al Senato sul reato di tortura, produrrà effetti nefasti sull’azione delle Forze di Polizia e dei militari impiegati nell’operazione Strade sicure, poiché esporrà tutti gli operatori a denunce strumentali da parte dei professionisti del disordine e dei criminali incalliti.”
E’ quanto riporta il comunicato congiunto dei sindacati delle Forze di Polizia ed il Cocer della Guardia di Finanza.
“Infatti la fattispecie è un pasticcio poiché insufficientemente tipizzata negli elementi oggettivi e non contempla quel dolo specifico previsto dalla stessa convenzione anti-tortura che sarebbe garanzia di un rigoroso accertamento sull’elemento psicologico allorquando prevede che le acute sofferenze siano inflitte, sia al fine di ottenere da una persona informazioni o confessioni, sia allo scopo di punirla anche per motivi basati su qualsiasi forma di discriminazione.
Si rischia così di legare le mani a chi è impiegato quotidianamente nella tutela dell’ordine pubblico nelle carceri e nel contrasto al crimine organizzato e diffuso per assecondare demagogie ideologiche che guardano con sospetto l’operato delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate dimenticando che esse sono a presidio della democrazia e del principio di legalità del nostro Paese.
di seguito riportiamo uno stralcio del comunicato di Franco Maccari del Co.I.S.P.
“Con l’approvazione degli emendamenti al Senato che consentono di perfezionare il reato di tortura con il semplice uso della forza, e non con le ‘reiterate violenze o minacce gravi’, si stanno disarmando le Forze dell’Ordine, esponendole a continui procedimenti giudiziari di carattere ritorsivo per il semplice fatto di compiere il proprio dovere. Nessun Poliziotto o Carabiniere sarà più in condizioni di fermare e ammanettare un soggetto pericoloso o violento, perché questi potrà in ogni momento contestare di essere stato torturato.
Se il testo sarà così approvato, ogni Poliziotto sarà legittimato ad affrontare un malvivente o un soggetto violento con grande cortesia, chiedendogli se per caso vorrà seguirlo in Questura, altrimenti lasciandolo andare con buona pace delle sue vittime e i saluti di una politica capace di seguire solo l’onda mediatica e non i reali interessi dei cittadini”.