Rapine a Roma, cosi il poliziotto spiava la radio della questura
È considerato l’uomo che aveva il compito di intercettare e controllare le radio delle forze dell’ordine, di verificare se c’erano indagini sulla banda, o cimici nelle auto.
È un agente di polizia, uno dei presunti banditi della banda sgominata all’alba da carabinieri e polizia. Stefano Cangelosi, della Scientifica in questura (oggi sospeso dal servizio) e prima nel reparto mobile, è ritenuto dai magistrati un elemento importante della banda. Grazie a lui, i banditi cercavano di anticipare le mosse di polizia e carabinieri, o eventuali indagini sul gruppo di fuoco.
SCANNER E OCCHIALI USATI PER LE RAPINE
In una busta rossa trovata nella Delta, inoltre, oltre alle radio, ci sono anche un paio di occhiali identici a quelli che Franco Oddi e Giuliano Pennese hanno usato in quasi tutte le rapine. Ma Cangelosi non si limita a seguire via radio le mosse dei colleghi in servizio, ma svolge anche il ruolo di “consigliere” del gruppo di fuoco «per quento attiene alle tecniche di bonifica da eventuali microspie installate dalle forze di polizia nelle auto in uso alla banda.
LA SOFFIATA
Tanto che in una intercettazione, all’interno della Mini in uso al gruppo, Franco Oddo chiede a Cangelosi di informarsi presso squadra mobile della questura di eventuali indagini sul loro conto, ricevendo risposta affermativa da Cangelosi.