Rapinatore ucciso dai Falchi: «Il capo della polizia vicino agli agenti»
La dinamica di quanto accaduto a Napoli alle 4.30 circa di questa mattina resta ancora da ricostruire. Per questo la procura, attraverso l’aggiunto Raffaello Falcone, e gli investigatori della polizia stanno sentendo le tre vittime di una tentata rapina e il rapinatore arrestato, 18 anni appena, e un cognome ‘pesante’ dal punto di vista giudiziario, De Tommaso.
Il suo presunto complice, un 17enne, ha perso la vita all’angolo tra via Marina e via Duomo. Ciro De Tommaso, figlio di ‘Genny ‘a carogna’, l’uomo che tenne a bada i tifosi della curva A del Napoli allo stadio Olimpico nei momenti concitati degli scontri per la Coppa Italia a Roma nel 2014 e che sta scontando una pena per traffico di droga, nipote di un elemento di spicco del clan Misso, insieme a Luigi Caiafa, 17 anni e precedenti per reati di droga, sono in giro a bordo di uno scooter armati di pistola.
Con il volto coperto da casco, minacciano tre persone in un’auto ferma a lato della strada, per portare via soldi e smartphone presumibilmente. Una pattuglia di Falchi impegnata in controlli di routine, nota la scena e interviene. Nelle fasi dell’intervento, un poliziotto spara, uccidendo Luigi Caiafa.
Secondo quanto è stato finora ricostruito, i due giovani erano armati di una pistola replica priva del tappo rosso. Un’arma che nella luce incerta del mattino era da ritenere vera e letale. In più, secondo quanto si è appreso, Caiafa avrebbe incitato a sparare contro i poliziotti Ciro De Tommaso, ora in questura, che era a bordo dello scooter rubato con lui. La pattuglia di Falchi che è intervenuta è stata sentita dai pm e sta stilando i rapporti di servizio. Sarebbero stati esplosi tre colpi di pistola e un proiettile ha raggiunto e ucciso il 17enne. I pm hanno disposto l’autopsia sulla salma.
Come sia accaduto, è tutto da ricostruire. L’unica certezza per ora è che non ci sia stato un conflitto a fuoco, come si era prospettato in un primo momento. “Il capo della Polizia, con cui sono in costante contatto e che segue attentamente la vicenda, pur nel pieno rispetto degli esiti dei doverosi accertamenti della magistratura e dell’umana pietà per la morte di un ragazzo, mi ha raccomandato di rinnovare la sua vicinanza e il sostegno agli operatori della Polizia di Stato come delle consorelle forze di polizia che sono chiamati, rischiando la vita, ad affrontare un contesto criminale diffuso ed estremamente pericoloso”, scrive in una nota il questore di Napoli, Alessandro Giuliano.
L’arma utilizzata per la rapina è stata sequestrata e saranno compiuti accertamenti balistici. Saranno inoltre acquisite immagini dalle telecamere di sorveglianza della zona, nel caso in cui ci siano.