Sindacati di Polizia

Quintali di letame sulla Polizia e ora anche gli “sputi meritati”? Basta alimentare lo scontro contro le divise

Negli ultimi giorni stiamo assistendo a un crescendo di accuse e insinuazioni contro la Polizia di Stato. Dati parziali, raffigurazioni distorte del loro operato, definizioni offensive che descrivono gli agenti come “drogati” e propensi alla violenza. Un circolo vizioso di fake news, alimentato anche da sedicenti esperti e rappresentati delle istituzioni, che ha ormai generato un vero e proprio clima di ostilità nei confronti della polizia.

Come denuncia il Segretario FSP Fabio Conestà, ci troviamo di fronte a una pericolosa “macchina del fango” capace di gettare discredito su decine di migliaia di servitori dello Stato impegnati quotidianamente a garantire la sicurezza di tutti. “Quintali di letame sulla Polizia e nessuno alza un dito, è vergognoso”

Uno scenario preoccupante che desta allarme sociale. Se si alimenta la diffidenza verso coloro che vigilano sulla legalità, ne pagheranno le conseguenze i cittadini stessi.

Gli sputi “forse” meritati

Avranno pure preso degli sputi, ma io dico che forse se li sono anche meritati“. Parole pesanti della consigliera regionale M5s Toscana Noferi, che meritano una profonda riflessione. È comprensibile la frustrazione di fronte ad episodi di violenza, ma delegittimare in maniera indiscriminata il lavoro delle Forze dell’Ordine rischia solo di alimentare ulteriori tensioni.

“Siamo dovuti arrivare all’esternazione di un presidente della Repubblica che dice una cosa ovvia a un ministro in imbarazzo e a una destra in consiglio regionale che dice siamo dalla parte delle forze dell’ordine – spiega Noferi in aula – Pure io sono dalla parte di quelle forze dell’ordine professionali che fanno il loro lavoro, ma che lo fanno con coscienza, cercando di valutare le situazioni, non certo prendendo a manganellate dei ragazzini. È facile andare lì col casco e il manganello contro dei ragazzini inermi e disarmati” è il pensiero della consigliera.

La consigliera Noferi ha poi capito corretto il tiro. “Vorrei anzitutto scusarmi con le forze dell’ordine perché ho parlato ed espresso in malo modo il mio pensiero, ho usato delle parole sbagliate- ammette Noferi – qual era il mio pensiero? che probabilmente gli sputi dei ragazzi sono stati una reazione delle manganellate, non che se li siano meritati ma che siano forse stati una conseguenza. Non lo so, non c’ero. La maggior parte delle forze dell’ordine ogni giorno lavora e fa il proprio dovere con disciplina e onore, ma non sappiamo se in quel caso qualcuno ha sbagliato e ci saranno delle indagini. Aspetto quelle indagini”.

Ora è l’occasione per ristabilire un dialogo collaborativo nel rispetto reciproco, senza alimentare ulteriori divisioni. La violenza non può mai giustificare altra violenza. Politica e media dovrebbero avere una responsabilità ancor maggiore nel ricondurre il dibattito a toni pacati, senza buttare benzina sul fuoco di scontri che, in un momento già complesso, rischiano solo di aggravare le tensioni sociali.

La politica non può più restare a guardare

Urge dunque fermare gli strumentalizzatori e ristabilire la verità su un mestiere che merita rispetto. Il governo non può più rimanere a guardare: è ora che si schieri a difesa di donne e uomini in divisa, dopo aver promesso loro vicinanza soprattutto in campagna elettorale. Troppo facile essere accanto alle forze dell’ordine in tempo di pace; ci si aspetterebbe invece un sostegno concreto anche quando imperversa la “guerra del fango mediatico”.

Il governo finora si è nascosto dietro il plauso di facciata, mentre la polizia combatteva in prima linea contro le fake news. Ora è giunto il momento di passare dalla retorica ai fatti, scendendo finalmente in campo al fianco di donne e uomini che non hanno mai lesinato il proprio impegno per la collettività. Altrimenti, per l’esecutivo sarà presto tempo di raccogliere i cocci di un rapporto di fiducia andato in mille pezzi. Chissà se anche le promesse sapranno schivare i colpi come gli agenti sul territorio…

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