PUNITO PER AVER MANIFESTATO IL PROPRIO PENSIERO, GOVERNO RISPONDE : “PUBBLICAMENTE NIENTE ARGOMENTI DI SERVIZIO”
nei giorni scorsi, pubblicato in anteprima la situazione di un delegato del
Co.Ce.R. Esercito sottoposto a procedimento disciplinare per aver denunciato le
precarie condizioni in cui versavano i militari in servizio durante l’EXPO. L’on.
Elio Vito aveva, in merito, presentato un’interrogazione in Commissione Difesa
per chiedere spiegazioni circa la sanzione di cui il delegato del Co.Ce.R. era
stato destinatario.
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di seguito la risposta del sottosegretario di stato, Gioacchino Alfano.
Circa
la situazione alloggiativa di parte dei militari impiegati nell’ambito
dell’evento EXPO 2015 dovuta al verificarsi il 14 maggio 2015 di fenomeni
meteorologici di carattere eccezionale, il Governo come citato
dall’interrogante, ha già riferito in Commissione lo scorso giugno. L’Onorevole interrogante con l’atto di sindacato ispettivo in esame, fa
riferimento al caso di alcuni militari sottoposti a procedimento disciplinare
per avere «denunciato» la situazione di disagio del citato personale alloggiato
in tenda. Secondo quanto riportato dallo Stato Maggiore dell’Esercito, un primo
procedimento disciplinare si è concluso con l’irrogazione di 1 giorno di
consegna, nei confronti di un sottufficiale dell’Esercito, per violazione
dell’articolo 1472, comma 1, del Codice dell’Ordinamento Militare che, nel
riconoscere ai militari libertà nella manifestazione del pensiero, impone loro
il divieto di trattare pubblicamente argomenti di servizio, in assenza di
specifica autorizzazione. Il procedimento, per quanto comunicato dalle competenti autorità militari,
risulta avviato nel rispetto della normativa, e dei diritti di difesa,
accuratamente istruito in quanto è stata accertata e documentata la condotta
disciplinarmente rilevante posta in essere dal militare. È stato avviato, inoltre, un secondo procedimento disciplinare, nei confronti
di un altro militare che, allo stato, risulta essere al vaglio delle autorità
militari preposte.
Con estrema impassibilità il governo ammette che un delegato del
Co.Ce.R. esercito è stato punito per aver esternato il malessere dei propri
colleghi durante l’Expo. Ma tiene a sottolineare, con un solo giorno. Come se
fosse il numero dei giorni a determinare la gravita di quanto successo. Si
parla poi di un altro delegato, sempre del Co.Ce.R. ancora in fase di
procedimento disciplinare. Insomma una carneficina tra i delegati del Co.Ce.R. ed
il governo tratta con evidente distacco la materia, nonostante sia al vaglio delle
commissioni e su proposta di una parlamentare del partito di governo (il PD) la
riforma della rappresentanza militare. Ci chiediamo inoltre come avrebbe
risposto l’altro sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, già generale dell’Esercito
e già presidente del Co.Ce.R, se fosse stato lui a rispondere.