Poliziotto si spara al cuore, 6 morti in divisa dall’inizio dell’anno
Nel silenzio dei media, continua la strage silenziosa degli appartenenti alle Forze di Polizia, numeri che stracciano ogni statistica e che dovrebbero far capire che il problema non è solo di natura familiare o economico, è un malessere più profondo e inascoltato.
Apprendiamo in anteprima che oggi intorno alle ore 14.00, nella propria abitazione, un Assistente Capo della Polizia di Stato, 57enne, in servizio al Commissariato Viminale, si è suicidato, esplodendosi un colpo al cuore con la pistola d’ordinanza.
Non si conosce, al momento, la causa del gesto. I suicidi si susseguono con una cadenza impressionante. Una strage trasversale che interessa uomini e donne di tutte le realtà del comparto sicurezza e delle forze armate. Il 2019 è stato un anno devastante per le Forze Armate e di Polizia con 69 suicidi. Le ragioni sono state tante, ma la soluzione è stata unica e forte verso uno Stato sordo, assente, egoista e poco incline all’ascolto. 69 Uomini, padri, figli, fratelli che hanno avuto il coraggio di morire ma non di urlare per paura di repressioni, trasferimenti o demansionamenti.
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69 Uomini che dobbiamo ricordare come Vittime innocenti e che oggi richiamano la nostra rabbia. Sono già 6 le vittime e il 2020 è iniziato da poche settimane. Dove sono i vertici? dove sono i politici, le commissioni, i sindacalisti e gli slogan? Quanti ancora ne dovremmo contare, quanti altri piangere? Gli psicologi civili bussano alle porte dello Stato per offrire il loro supporto ma lo Stato gira la testa dall’altra parte e decide di lavare in casa i panni sporchi… Sporchi di sangue raggrumito.
Solita opzione da “regio decreto” che non funziona più e preferisce il buio e il silenzio a una vita salvata. Noi di Infodifesa ricorderemo ora e sempre chi non ce l’ha fatta e soprattutto saremo sempre pronti a presentare il conto a chi lucida le mostrine sulla propria giacca ma non quelle sulla propria coscienza.