Poliziotto arbitrava partite di calcio durante la malattia. Ora deve risarcire lo Stato
Un poliziotto è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire il Ministero dell’Interno per quasi 42.000 euro, a seguito di una truffa allo Stato. L’uomo, infatti, nonostante avesse presentato ben 19 certificati medici per attestare un dolore al ginocchio che gli impediva di tornare in servizio, si assentò dal lavoro alla questura di Massa per un anno e quattro mesi. Durante questo periodo, tuttavia, venne visto più volte arbitrare partite di calcio a cinque e a sette. Ci sarebbe anche un video che lo mostra correre in maniera decisa senza apparire dolorante o claudicante.
Le indagini sono iniziate dalla Procura di Massa ma il fascicolo è stato poi inviato alla Procura di Prato per competenza, in quanto gli emolumenti venivano erogati dallo Stato al poliziotto nella sua banca a Prato.
I giudici contabili hanno sottolineato come l’attività di arbitro non sarebbe stata possibile a fronte della patologia che il poliziotto dichiarava, poiché prevede continui cambi di direzione, scatti e corse.
Per questo motivo, l’uomo è stato condannato a risarcire 27.000 euro per gli stipendi intascati senza andare al lavoro ma coperti dai certificati medici e 15.000 euro come danno d’immagine alla pubblica amministrazione.
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