Poliziotti accerchiati e aggrediti in strada dai pusher
A Bologna non poteva stare. Era stato colpito da un divieto di dimora dopo una condanna per spaccio a gennaio, Saim Kassem è stato riconosciuto dagli agenti in borghese della squadra Mobile che stavano controllando la zona tra via Matteotti e Piazza dell’Unità, cuore della Bolognina e dei suoi problemi di criminalità. Quando gli agenti si sono avvicinati per il controllo si è scatenato il finimondo. L’uomo ha iniziato a urlare e spintonarli, ha cercato di scappare percorrendo più volte Piazza dell’Unità, ha spaccato lo specchietto di un taxi e richiamato attenzione e aiuto dei compari. In cinque-sei si sono avvicinati, hanno circondato gli agenti e li hanno sfidati, uno mettendosi in guardia come un pugile, un altro brandendo una bottiglia di vetro e urlando minacce in arabo. Poi li hanno aggrediti.
Polizia (finita) all’ospedale
Ad avere la peggio un poliziotto della IV sezione crimine diffuso, con ferite a un braccio guaribili in 20 giorni. L’arrivo dei rinforzi, altre pattuglie della Mobile e le Volanti, ha portato all’arresto di tre persone per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Lo stesso Saim e altri due connazionali, Ossama Romdhni di 21 anni e Amine Abassi di 26, nella ricostruzione degli agenti proprio il “pugile” e quello con la bottiglia in mano. Il giudizio in direttissima ha stabilito il carcere per il 30enne e il divieto di dimora per gli altri, anche loro con precedenti e tutti irregolari sul territorio. L’ufficio immigrazione valuterà se procedere con l’espulsione.
L’intervento del ministro
«Vicinanza e solidarietà agli agenti della Polizia di Stato aggrediti e feriti durante un controllo a Bologna» è stata espressa dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Solidarietà anche dal sindaco Virginio Merola, «sono e sarò sempre dalla parte di chi lavora ogni giorno nell’interesse dei cittadini. Se chi delinque è nato qui o è arrivato da fuori non cambia nulla, sono comunque reati da perseguire e condannare diversamente da chi agita questi episodi per scopi di parte», riferimento alle polemiche con la Lega sugli episodi del Pilastro.
Lotta allo spaccio
«Il controllo rientra nell’ intensificazione dell’attività in centro come in periferia» spiega Roberto Pititto, capo della Mobile. « In Bolognina è alta la nostra attenzione investigativa soprattutto in materia di spaccio. Nel quartiere abbiamo effettuato numerosi arresti, nel 2020 la sola IV sezione criminalità diffusa ne ha eseguiti 48 in ambito antidroga. È una zona nella quale bisogna dare risposte con azioni di contrasto efficaci e repressive». Le aggressioni non sono una novità. «Svolgiamo il nostro lavoro, importante per dare una percezione di sicurezza e presenza costante con personale in divisa ma anche investigativo. Stiamo in strada, mettiamo in conto che qualcuno possa cercare di sottrarsi ai controlli, non è il primo caso purtroppo e non sarà l’ultimo, ma l’operato della polizia come sempre si svolge nel rispetto e per il rispetto delle regole. Il controllo del territorio c’è e ci sarà sempre».
Il sindacato: «Subiamo troppa violenza»
Toni duri invece dal Siulp, il sindacato di Polizia. Il segretario generale Felice Romano lancia una «ferma condanna alla politica» per «ignorare la violenza inaudita e gratuita che le donne e gli uomini in divisa subiscono ormai da anni». Un’aggressione ogni tre ore, il conto del sindacato.
Redazione articolo a cura di Luca Puleo per il Corriere della Sera