Polizia

Poliziotta picchiata per il super green pass, Fsp Polizia: “Succederà spesso, aggredire gli operatori è diventato normale ma non si possono difendere”

Il ragazzo, di origine nigeriana, stava mostrando il Green pass all’ingresso dell’ufficio immigrazione ma l’app non riusciva a leggerlo. Ha iniziato ad agitarsi, ha preso a calci l’ingresso e gli arredi. Una poliziotta è arrivata per calmarlo, si è offerta di dargli una mano con i documenti. Per tutta risposta, il 25enne le ha tirato un pugno dritto in faccia. La agente è stata portata al pronto soccorso e non ha riportato ferite gravi mentre l’aggressore è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.

“Ci mancavano solo i controlli dei super green pass per esporre gli operatori di polizia alla violenza di tutti quelli che pensano sia assolutamente normale aggredire un pubblico ufficiale che sta facendo il lavoro per cui è pagato poco e male. E’ successo ieri a Padova, dove una collega è stata presa a pugni in faccia, è successo già in precedenza, e succederà molte altre volte, siamo pronti a scommetterci. Peccato che, come ormai è chiaro a tutti, quegli operatori non possano difendersi”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo il grave episodio avvenuto ieri a Padova, dove una poliziotta dell’ufficio immigrazione è stata aggredita con un violento pugno al volto da un 25enne inferocito perché stava mostrando il Green pass all’ingresso ma l’app non riusciva a leggerlo.

“Non lo diremo mai abbastanza – aggiunge Mazzetti -: non solo non è chiaro che non si deve arrivare ad alcun tipo di contatto con i poliziotti, e meno che mai picchiarli; ma è addirittura considerato del tutto normale fare resistenza, rifiutarsi di fare ciò che viene legittimamente richiesto, aggredirli in ogni modo. Probabilmente perché le cronache giudiziarie hanno consolidato un certo senso di impunità, nonché perché una certa mentalità che criminalizza i poliziotti a prescindere continua a produrre effetti nefasti fra i quali, ovviamente, quello di rendere sempre più difficile agli operatori difendersi quando vengono attaccati, a fronte di una politica ammantata di ipocrisia che non trova il tempo e il modo di fornire gli strumenti operativi e normativi necessari ai suoi Servitori”.

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