Polizia, Rinnovo Contratto 2022-2024 – Esito del primo confronto tecnico
Lo scorso 8 maggio si è tenuto a Palazzo Vidoni il secondo incontro per l’avvio delle trattative relative al rinnovo del contratto di lavoro del personale dei comparti Sicurezza e Difesa per il triennio 2022-2024. L’incontro, a cui hanno partecipato i rappresentanti del Governo e delle organizzazioni sindacali, aveva l’obiettivo di discutere le linee guida generali per individuare il percorso di allocazione delle risorse economiche messe a disposizione dall’Esecutivo.
Si tratta di un passo importante ma che arriva in ritardo, denunciano i sindacati. Ormai da oltre 10 anni, infatti, il rinnovo contrattuale per gli operatori della sicurezza viene finanziato dalla politica con più di due anni di ritardo.
Le risorse per la specificità
Il SIULP e il SIAP pur apprezzando l’impegno del Governo ritengono le risorse stanziate assolutamente insufficienti. Le risorse per la specificità saranno le sole che potranno essere dedicate alla retribuzione accessoria e all’aumento delle diverse indennità, che sono gli strumenti per migliorare, aumentare e meglio remunerare l’operatività richiesta ai poliziotti. I circa 8 milioni di euro previsti, secondo i calcoli dei sindacati, corrispondono ad un aumento di soli 7 euro medi per dipendente, da suddividere tra tutte le voci contrattuali.
Per questo, SIULP e SIAP chiedono sin da subito l’individuazione di nuovi fondi da destinare alla retribuzione accessoria e all’aumento delle diverse indennità legate alle funzioni e ai servizi operativi, molte delle quali ferme a valori di 20 anni fa.
Un nuovo riordino e Commissione Parlamentare Affari Interni
Nel corso dell’incontro, le due sigle sindacali hanno posto anche altre due questioni. La prima riguarda le sperequazioni retributive con le altre forze di polizia ad ordinamento militare e con il personale della Difesa. Per colmare questo gap, ritengono necessario un nuovo intervento di riordino, oltre a portare a regime gli organici intermedi attraverso le progressioni di carriera.
L’altra questione sollevata è stata la richiesta di re-istituire la Commissione Parlamentare per gli Affari Interni, perché i temi della sicurezza e i problemi degli operatori non possono più dipendere dalla Commissione Difesa.
Separare i Comparti
I sindacati ritengono inoltre giunto il momento di separare il Comparto Sicurezza e Difesa, poiché l’attuale composizione è ormai inadeguata e penalizzante per i diritti e le funzioni degli appartenenti alla Polizia di Stato.
Per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse contrattuali, SIULP e SIAP chiedono che vengano destinate interamente alle voci fisse e continuative dello stipendio, ossia parametro stipendiale e indennità pensionabile.
L’attuale struttura retributiva, basata molto su indennità legate alla presenza in servizio, è ritenuta dannosa e limitante. Le indennità infatti vengono meno in caso di assenza, anche per motivi di servizio, con un danno economico per il lavoratore.
Per questo, pur riconoscendo la necessità di rivalutare alcune indennità, i sindacati reputano prioritario intervenire sulla base retributiva per sanare il divario con gli altri corpi e recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi anni anche a causa dell’inflazione.
SIULP e SIAP hanno quindi chiesto ulteriori risorse da destinare al trattamento stipendiale fondamentale, oltre ai 200 euro lordi messi a disposizione dal Governo dal 2026, somma considerata assolutamente insufficiente a coprire le perdite accumulate.
I sindacati ritengono che, senza adeguati interventi economici, si rischia una fuga di professionisti dagli incarichi operativi più delicati e una riduzione dell’efficacia della Polizia nella lotta alla criminalità.
Per questo auspicano un cambio di rotta nelle politiche contrattuali del comparto sicurezza, per valorizzare il lavoro e la dedizione del personale in divisa.
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