Polizia

Polizia, in pagamento “una tantum”. Emolumento accessorio limitato all’anno in corso

Con l’arrivo della mensilità di luglio, i lavoratori della Polizia di Stato si preparano a ricevere l’emolumento “una tantum”. Lo comunica il SILP Cgil con una nota. Con l’approvazione della Legge di bilancio 2023, non è stato previsto alcuno stanziamento strutturale per il rinnovo dei contratti, ma solo un emolumento accessorio limitato all’anno in corso. Si tratta di un importo di circa 24 euro lordi mensili per un Agente e 34 euro lordi mensili per un Commissario Capo. Nonostante ciò, è importante sottolineare che tali importi, al netto delle tasse, risultano estremamente inadeguati.

Considerando l’andamento dell’inflazione che ha spazzato via gli incrementi retributivi dell’ultimo contratto di lavoro siglato nel 2019-2021, diventa evidente come l’emolumento “una tantum” rappresenti solo un leggero incremento stipendiale. Ad esempio, per un agente si tratterebbe di circa 15 euro netti al mese, che verranno corrisposti insieme agli arretrati a partire da gennaio.

Le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato hanno bisogno di risorse concrete e durature. La richiesta principale rimane il rinnovo del contratto, che garantirebbe condizioni lavorative adeguate e un adeguamento salariale coerente con l’attuale situazione economica.

La mancanza di un impegno strutturale da parte del Governo in carica per il rinnovo dei contratti lascia i lavoratori della Polizia di Stato con l’incertezza del futuro e la percezione di non essere adeguatamente riconosciuti per il lavoro che svolgono. È fondamentale che le istituzioni prevedano piani di valorizzazione e riconoscimento per i servitori dello Stato che dedicano le loro giornate alla tutela della sicurezza pubblica.

In conclusione, l’emolumento “una tantum” rappresenta solo una misura temporanea e non risponde in maniera adeguata alle necessità dei lavoratori della Polizia di Stato. È essenziale che vengano prese in considerazione soluzioni a lungo termine, come il rinnovo del contratto, per garantire migliori condizioni di lavoro e un giusto compenso per il ruolo svolto dai membri delle forze dell’ordine.

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