POLIZIA, GENERI DI CONFORTO, PERCHÉ NON MONETIZZARLI?!
La segreteria del sindacato di polizia lo scudo fa una disamina sui generi di conforto per le forze di polizia. “Quante volte vi è capitato di essere impiegati in un servizio di ordine pubblico e di dover ritirare, pratica non sempre semplice, i generi di conforto? Quante volte quei generi di conforto si sono rivelati in realtà dei generi di “sconforto”?
Per non parlare delle tante soluzioni alternative del tipo “posto che vai, usanze che trovi”, d’altronde nel Bel Paese l’inventiva non ci è mai mancata, come non ci è mai mancata la capacità di complicare le cose più semplici, tante volte, come in questo caso, senza comprenderne le ragioni.
Nello specifico, da anni si discute sulla possibilità di monetizzare l’equivalente valore economico dei generi di conforto, nel frattempo altri (Carabinieri n.d.r.) già da tempo hanno adottato questa pratica e remunerativa soluzione, mentre da noi si fa ancora fatica a mettere in pratica quanto già previsto da una Circolare Ministeriale circa una soluzione alternativa alla somministrazione di generi alimentari qual è quella dei “buoni acquisto”.
Allora ci chiediamo PERCHÉ?
Pensiamo ad un semplice risvolto pratico e di sicuro gradimento per tanti colleghi, prendiamo ad esempio un collega che lavora ad un Reparto Mobile con una media mensile di 20 servizi di ordine pubblico: allo stesso verrebbero accreditati mensilmente 20 Euro e 40 centesimi, che moltiplicati per 10 mesi (arrotondiamo per difetto) equivalgono a 204 Euro.
Se pensiamo a quanto ammonta l’ultimo rinnovo contrattuale per un appartenente al ruolo base Agenti/Assistenti (per gli anni 2016-2017 di circa 18 euro mensili), potremmo affermare che questa soluzione apporterebbe oltre ad un risvolto pratico anche per l’amministrazione, anche un controvalore economico paragonabile ad un rinnovo contrattuale (esentasse) per il collega.