POLIZIA, “ANACRONISTICO PREVEDERE ANCORA 4 ANNI DI ATTESA PER PRESENTARE LA PRIMA DOMANDA DI TRASFERIMENTO”
Abbiamo interessato il Capo della Polizia – scrive il Sindacato Autonomo di Polizia – circa l’anacronistica e non più utile previsione regolamentare che obbliga i colleghi ad attendere almeno 4 anni per poter presentare la prima domanda di trasferimento. Difatti, l’Amministrazione ha dimostrato in più occasioni, come per il recente Giubileo, che tale termine può essere disatteso se c’è un’interesse per la collettività. Pertanto, appare logico ed opportuno consentire da subito di presentare la domanda per la sede interessata, in modo che l’Amministrazione possa valutare in termini ragionevoli se evaderla. La soluzione prospettata oltre a soddisfare il benessere del personale garantirebbe una maggior efficienza e un utile e migliore impiego delle risorse.
Ecco il testo della lettera
“Sig. Capo,
il SAP ritiene doveroso evidenziarLe l’irragionevolezza del termine minimo di 4 anni per poter presentare la prima domanda di trasferimento per i vincitori del concorso da Agente della Polizia di Stato, posto che non se ne ravvisa più ad oggi né l’utilità né la ratio.
Difatti, la stessa Amministrazione quando ha avuto bisogno di movimentare i colleghi, pure di prima nomina, ha tranquillamente disatteso e derogato ai termini minimi per trasferire personale, consentendo di presentare domanda come nel recente caso del Giubileo. Orbene, non è dato comprendere per quale motivo un poliziotto che aspira ad una sede con carenza di personale e con necessità di urgente ripianamento debba aspettare 4 anni per potere presentare la domanda di trasferimento, atteso che se è vero che alcuni colleghi per essere trasferiti a sedi come quella di Tarano dovranno presumibilmente attendere anche 18 anni (perché ivi si registra un eccesso di domande), altri che aspirano a sedi prive di liste di colleghi di precedenti annualità in attesa di movimentazione non dovrebbero incontrare limiti fattuali al trasferimento.
È plausibile e logico, nonché certamente opportuno, che le sedi con carenza di personale e prive di c.d. “lunghe liste di attesa” possano ben ricevere rinforzi direttamente dall’uscita del corso per allievi agenti. Ovviamente, per ragioni di meritocrazia ed equità, i primi in graduatoria in uscita dai corsi dovrebbero essere i colleghi da accontentare prodromicamente – nei limiti delle disponibilità contingenti – consentendo comunque di presentare la domanda senza limitazioni temporali (oggi ancora di 4 anni!) poiché tali contenimenti sono certamente anacronistici e contrari all’efficienza e alla modernizzazione dell’Amministrazione di P.S.
Viene spontaneo chiedersi, infatti, quale sia il senso di inibire a un collega che ambisce ad una particolare sede addirittura di presentare domanda e costringere a ivi permanere un altro magari del tutto privo di interesse. Il senso di una normativa che prevede dettami incidenti sui diritti giuslavorativi non può certamente essere quella di arrecare disagi e problemi ulteriori ai colleghi, di talché si insiste presso Codesto Ufficio affinché interessi le competenti articolazioni dipartimentali per addivenire ad una celere valutazione della situazione descritta, prevedendo i correttivi necessari per consentire una più razionale e logica gestione del personale tutto, considerando altresì l’interesse delle famiglie coinvolte e del rendimento degli operatori di polizia in termini di efficacia ed impegno, che certamente aumenterebbe in maniera proporzionale e più che soddisfacente tramite una migliore e più sensata gestione organizzativa.
Pertanto, Eccellenza, confidiamo in una Sua autorevole determinazione sul punto che possa arrecare certamente maggior efficienza per i servizi di polizia e benessere per tutto il personale.”