Più soldi nel 2024 non promesse per il 2025: ITAMIL alza la voce. Intanto, avviata inchiesta formale contro il segretario generale Girolamo Foti
ITAMIL rifiuta l’incontro tecnico
In un clima di crescente tensione tra i sindacati militari e il governo, ITAMIL Esercito, il principale sindacato dell’Esercito e del Comparto Difesa, ha preso una posizione decisa contro l’attuale proposta di rinnovo contrattuale per il personale militare.
Il sindacato ha ufficialmente comunicato la sua decisione di non partecipare all’incontro tecnico programmato per il 30 settembre 2024. Questa scelta, come spiegato nel comunicato, è stata presa “attraverso il voto online degli iscritti”, evidenziando un processo decisionale democratico all’interno dell’organizzazione. ITAMIL sostiene che “le risorse sono inadeguate” e chiede esplicitamente “un incontro con il Premier Meloni”.
Incrementi salariali insufficienti
ITAMIL critica aspramente l’offerta sul tavolo, affermando: “Attualmente, gli incrementi salariali per il 2024 variano tra 85 e 90 euro netti, insufficienti per coprire l’inflazione degli ultimi tre anni”. Il sindacato sottolinea inoltre un punto cruciale: “Ricordiamo che il 2022 e il 2023 sono stati anni di vacanza contrattuale”.
La frustrazione è palpabile nelle parole del comunicato: “I militari soffrono e non arrivano alla fine del mese; cresce il sovraindebitamento e siamo ancora alle promesse, mentre la pensione ci condannerà alla povertà assoluta”.
Inchiesta formale contro il Segretario Generale
La tensione ha raggiunto un nuovo apice con l’avvio di un’inchiesta formale nei confronti del Segretario Generale di ITAMIL, Girolamo Foti. Il sindacato denuncia: “Sono stati avviati procedimenti amministrativi contro il sindacato e disciplinari contro il Segretario Generale Girolamo Foti, che rischia la sospensione dal servizio per aver urtato la suscettibilità di alcune autorità politiche e militari”.
In difesa di Foti, il comunicato menziona l’intervento dell’Avv. Alberto Maria Viceconte, Vice Presidente Legal del sindacato, e dell’Avv. Nino Giallombardo del Foro di Palermo, “già noto difensore di Foti in passati procedimenti penali con l’assoluzione del segretario per i reati contestati”.
Accuse di campagna mediatica denigratoria
ITAMIL non si limita a difendersi, ma contrattacca, denunciando quella che definisce una “campagna mediatica denigratoria” orchestrata da altre sigle sindacali. Il comunicato afferma: “Articoli di stampa riportavano dichiarazioni di autorità politiche strumentalizzate da periodici di alcune sigle contro le nostre iniziative”.
Rifiuto dell’incontro con lo Stato Maggiore
Il sindacato mantiene una linea dura, rifiutando anche un incontro con lo Stato Maggiore dell’Esercito. ITAMIL dichiara: “Abbiamo respinto una richiesta dello Stato Maggiore dell’Esercito per partecipare a un incontro tecnico sul rinnovo del contratto per le stesse ragioni”.
Azioni legali in vista
In risposta a quella che percepisce come un’ingiustizia, ITAMIL annuncia: “ITAMIL promuoverà un ricorso gratuito per i nostri iscritti contro il mancato adeguamento dei salari al costo reale della vita”.
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