Perché gli onori al Capo dello Stato sono resi con 21 colpi di cannone?
Durante la recente Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, celebrata a Venezia il 4 novembre 2024, i 21 colpi di cannone hanno nuovamente risuonato sulla laguna, rinnovando una delle più solenni tradizioni militari italiane.
Le Origini nel XVII Secolo
La pratica affonda le sue radici nel 1688, quando l’Inghilterra codificò per prima questo cerimoniale. Il regolamento stabiliva l’uso dei colpi a salve per celebrare eventi regali e cerimonie di particolare importanza istituzionale, specificando l’utilizzo di numeri dispari per le occasioni di festa.
Perché Proprio 21 Colpi?
L’origine del numero ha una spiegazione legata alla tradizione marinaresca: le navi in ingresso nei porti eseguivano un saluto con sette colpi a salve. Le fortificazioni costiere rispondevano con tre colpi per ogni salva navale, risultando così in un totale di 21 colpi (7×3). I numeri pari, invece, venivano riservati esclusivamente alle occasioni di lutto.
La Tradizione nell’Italia Moderna
Nel nostro paese, questa antica usanza viene perpetuata utilizzando gli obici 105/14, artillery specificamente progettate e costruite in Italia dal 1957. La sequenza prevede una precisa cadenza: ogni colpo viene sparato a intervalli di 30 secondi, creando una ritualità che enfatizza la solennità dell’evento.
Riconoscimento Internazionale
Il saluto con 21 colpi rappresenta oggi il più alto onore militare riconosciuto a livello mondiale per un capo di Stato. Questa tradizione, mantenuta in numerosi paesi, simboleggia un ponte tra passato e presente, costituendo un elemento di continuità storica nelle cerimonie istituzionali.
Il Significato Contemporaneo
Le recenti celebrazioni veneziane hanno dimostrato come questo rituale mantenga inalterato il suo valore simbolico anche nell’era moderna. In un mondo in rapida evoluzione, i 21 colpi di cannone continuano a rappresentare un momento di solenne rispetto per le istituzioni, collegando la contemporaneità alla ricca tradizione storica del nostro paese.
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