“Perché alle forze di Polizia non spetta l’anticipo di liquidazione?”
Ettore Allotta sindacalista della Polizia di Stato non ci sta e ha inviato una lettera ai massimi vertici istituzionali. Nella sua qualità di Segretario Generale Provinciale del Sindacato P.N.F.D chiede di intervenire” per risollevare le sorti dell’apparato concernente le forze dell’ordine che di anno in anno subisce torti e illegittimità”.
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“Egr. sig. Presidente dell’INPS, in qualità di Segretario Generale Provinciale del Sindacato di Polizia P.N.F.D – scrive – mi permetto di osservare che sono decenni che le Forze di Polizia, vengono trattate, paradossalmente, come cittadini di serie “B” quando invece ci troviamo davanti a uomini in divisa che svolgono il proprio lavoro con dedizione alle dipendenze dello Stato, al servizio di scorta proprio delle massime Autorità nonché al servizio dei cittadini rischiando ogni giorno la propria vita per assicurare alla Giustizia i criminali e rendere sicurezza al paese intero ! E già solo per questo dovrebbero essere considerati (semmai si potesse fare una sorta di classifica) cittadini di serie A!! Tutto questo con le conseguenze che, sono davanti gli occhi di tutti, per l’assenza di tutela legale e processi giudiziari ai quali quel personale in divisa deve far fronte a proprie spese senza l’aiuto di nessuno !”
“E quando essi chiedono l’anticipo di liquidazione per far fronte a spese straordinarie (come ad esempio spese sanitarie che in verità vorrebbero proprio evitare) si vedono respinta ogni richiesta con la motivazione che alle forze di Polizia non spetta l’anticipo di liquidazione ! Non si è mai compreso il perché ! Un vero Tabù !
MA SIAMO SOLO ALL’INIZIO ! Forse gli organi istituzionali cui è diretta la presente non sono al corrente di una realtà molto triste per il sol fatto che le pensioni per gli uomini e donne che indossano la divisa sono state piu’ volte modificate, trasformate e ricalcolate, tanto è vero che coloro che avevano sottoscritto per un contratto con sistema retributivo, sono stati catapultati in quello contributivo ! Tutto avveniva nel silenzio tombale dei sindacati Confederali ! Un silenzio interrotto dalle sentenze della Corte dei Conti che ha più volte riconosciuto e dato ragione alle Forze di Polizia”.
“Perché invece i magistrati e i politici continuano a beneficiare del sistema retributivo? Ma andiamo avanti ! Sei un poliziotto? Vuoi chiedere l’anticipo di liquidazione? NON E’ POSSIBILE Vai in Pensione e chiedi la liquidazione ? NON E’ POSSIBILE Devi attendere un anno forse due se tutto va bene, anzi, affidati alle Banche e chiedi un anticipo pagando gli interessi e forse riuscirai ad ottenere qualcosa ! Prestititi su prestiti per indebitare ancora di più i Poliziotti, Carabinieri e Finanzieri ! Ma anche altre numerose categorie ! Insomma, i contributi che tu hai versato nella tua vita lavorativa all’INPS, non li riceverai subito, dovrai attendere e metterti in coda poiché il sistema è questo, dovrai attendere anni per avere quello che era ed è un tuo diritto ! Non parliamo poi delle pensioni che dovrebbero essere aggiornate per le cause di servizio ed altro, ancora PEGGIO ! Gli aventi diritto attendono da anni ! Tutto accade e comunque nel silenzio tombale dei grandi sindacati ! Un’ ingiustizia nell’ingiustizia ! NON ABBIAMO DAVVERO PAROLE ! Eppure quando un poliziotto deve ottemperare ai suoi doveri, debiti nello specifico, se ritarda, viene sottoposto immediatamente ad azioni persecutorie, provvedimenti disciplinari ed altri addebiti! Allora ci chiediamo e lo chiediamo all’onorevole ed al Ministro che legge in indirizzo: perché accade tutto questo ? E perché non si interviene concretamente per risolvere il problema? Chi dovrebbe dare l’esempio fa peggio ! L’INPS – innegabilmente – ha delle grosse responsabilità per i ritardi e delle grandi lacune nel proprio sistema di retribuzione! dovrebbe spiegarne le ragioni! Attendiamo risposte esaustive che possano segnare in maniera terminativa la fine di questa vergognosa telenovela restituendo dignità a tutti gli uomini e donne in divisa che non meritano un tale trattamento dopo aver dato e fatto una vita di SACRIFICI al servizio dello Stato, sono trattati come sempre, da cittadini di seconda fascia!”.