Polizia

NUOVA CIRCOLARE A PREFETTI E QUESTORI: “POLIZIOTTI ARMATI ANCHE FUORI SERVIZIO”

Il rischio di attentati in Italia «è alto. Dopo Nizza abbiamo aumentato ancora di più i controlli» e nell’ultima circolare inviata a prefetti e questori «abbiamo introdotto una novità: l’invito a tutti gli agenti a portare l’arma di ordinanza anche fuori dagli incarichi specifici e dall’orario di servizio, sollecitando alla vigilanza sempre». Lo afferma il ministro dell’Interno Angelino Alfano in una intervista a Libero, in cui anticipa: «Per la sicurezza ho in mente una soluzione drastica: sto studiando un decreto che preveda una sorta di Daspo che tenga lontano dalle città i criminali con precedenti pericolosi».

Per una convivenza pacifica, «stiamo lavorando per creare un nuovo modello di imam, che possiamo definire un “imam italiano”. Nelle moschee vogliamo che a predicare siano imam formatisi alla cultura italiana e consapevoli delle nostre regole giuridiche», dice Alfano. Obiettivo, arrivare a «un islam riconosciuto, con diritti e doveri». In tema di immigrazione, l’Italia non è un Paese razzista, dichiara Alfano, ma «un Paese affaticato, indurito da anni di crisi e da certe forze politiche che soffiano sul fuoco. I profughi in Italia sono 130 mila, più diecimila minori. Sono un peso sostenibile. L’accoglienza e l’equa distribuzione dei profughi potrebbe essere il vero sollievo per le comunità più affaticate», osserva il ministro, sottolineando che «i mancati rimpatri sono il punto debole della Ue e alimentano il germe del razzismo. Sull’accoglienza l’Europa rischia di collassare».

Riportiamo il commento di Michele Rinelli in Giacca Blu.

Poliziotti tutti armati, questo sembra aver di fatto consigliato il Ministro degli Interni Angelino Alfano a seguito delle strage di Nizza, un invito che, conoscendo il pensiero collettivo delle Giacche Blu, sarà certamente ben accolto ma alcune considerazioni devono necessariamente essere affrontate.
In ore come queste dove in Germania pare sia stato abbattuto un cittadino afghano che al grido di “Dio è Grande” ha ferito oltre 20 persone su un treno in Baviera, l’invito del signor Ministro assume caratteri sempre più pregni di significato politico, simbolico e strettamente legati alla sicurezza nazionale.

In Germania, tanto per fare un esempio, questo ennesimo attentatore pare sia stato freddato mentre era in fuga, in Italia, un attentatore in fuga quanti estimatori troverebbe a difenderlo? Dopo aver ferito 20 persone anche in Italia potremo derogare al principio dell’attualità del pericolo nell’uso legittimo delle armi in base alle modalità dell’attacco? E se poi non era un terrorista ma solo uno psicopatico? Varranno ugualmente le esimenti?

Le Armi, poi, in questo paese sono un tabù, accuse di machismo e rambismo arrivano ancora troppo spesso all’indirizzo delle nostre divise favorite da quella stampa ideologizzata e ben schierata padrona di un certo pensiero collettivo. Il poliziotto che deciderà di andare armato per amor di patria e per  salvare quante più vite umane troverà il favore dei signori dell’informazione quando ci sarà da esporre alla pubblica opinione fatti drammatici come quelli di Nizza?

Il poliziotto eroe, in Italia, pare non esistere, uno scenario come quello di Nizza, ad esempio, con i mille rivoli che i nostri codici determinano per quanto riguarda la legittimità dell’uso delle armi, potrà tollerare la morte di ignari passanti finiti sulla linea di tiro di un bersaglio mobile?

…e i bersagli, in quei casi, si muovono e per centrarli è necessario addestrarsi (e neanche poco), possiamo chiede al signor Ministro di cambiare passo? Di favorire l’addestramento anche a spese del cittadino poliziotto magari togliendo certe limitazioni in capo agli agenti stessi per utilizzare l’arma di ordinanza in sessioni di addestramento non istituzionali? Fermo restando che le sessioni di addestramento ordinario necessitano comunque di nuova linfa vitale!

E delle armi in dotazione vogliamo parlare? Credo sia notorio ai più, o almeno a quelli amanti del settore, che le forze dell’ordine hanno in dotazione la Beretta 92 calibro 9 mm, un’ arma affidabilissima, sicurissima ma che presenta moltissimi limiti nel porto in abiti civili. Date le sue generose dimensioni infatti risulta essere perfetta per il porto in uniforme ma per l’occultamento, specie nel periodo estivo, diventa assai problematica a meno di indossarla in luoghi improponibili e spesso operativamente inadeguati.

Signor Ministro, a questo punto non è necessario rivedere anche le nostre dotazioni in virtù dei mutati scenari anche per favorire e invogliare gli appartenenti le forze dell’ordine a girare armati anche in spiaggia?

Io credo onestamente che tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine vogliano davvero rendere questo paese più sicuro, per loro stessi, per le loro famiglie, per tutti i cittadini, per preservare le istituzioni democratiche, vogliamo però dar loro una mano concreta a farlo o vogliamo fare semplicemente propaganda fine a se stessa?

 

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