Notifiche notturne per atti non urgenti: è legittimo svegliare i cittadini di notte? Dubbi e considerazioni su una prassi discutibile
Fabrizio Corona ha denunciato sui social di essere stato svegliato alle 3 di notte in un hotel di Roma da 4 poliziotti che gli hanno notificato un’informazione di garanzia i cui dettagli non sono stati resi noti. Ma soprattutto non sono state evidenziate le particolari ragioni di urgenza. In un video pubblicato su Instagram Corona si lamenta: “Sono le tre di notte, per un’elezione di domicilio che potevano fare a Milano e dopo 15 anni di pena scontata, vengono in quattro nell’albergo più famoso di Roma a farmi una notifica”.
Modalità discutibili e sproporzionate
Sulla questione l’avvocato Umberto Lanzo, Responsabile della Sezione “Avvocato Militare” di Infodifesa, ha così commentato: “Si tratta purtroppo di un caso emblematico circa le modalità di effettuazione delle notifiche da parte della polizia giudiziaria. Ricordo un episodio analogo, in cui una mia assistita, dopo aver regolarmente effettuato nel pomeriggio il check-in in un albergo di Milano per un soggiorno di 4 giorni, fu svegliata dal personale dell’hotel alle 3 di notte della vigilia di Natale su sollecitazione di una pattuglia dei Carabinieri. Si trattava di una semplice notifica in qualità di persona informata sui fatti per un procedimento penale, con invito a presentarsi entro 30 giorni.
Dunque non v’è chi non veda come non vi fosse alcuna impellente urgenza tale da giustificare una notifica in piena notte, a fortiori se la notte in questione era quella di Natale. È superfluo dire che l’episodio ha ingenerato comprensibile allarme e preoccupazione nella donna, madre di una bimba di 3 anni e di una neonata, le quali ovviamente a quell’ora dormivano. A mio parere, sia per la mia assistita che per Corona sono ravvisabili una modalità e una tempistica di intervento all’evidenza sproporzionate e discutibili trattandosi di atti non urgenti.
Inoltre la presenza di ben 4 agenti della polizia, pari ad almeno 2 pattuglie, è indicativa di un impiego di risorse che in orario notturno sarebbero probabilmente più utili per garantire maggiore controllo del territorio e sicurezza (di cui certamente necessitano le città di Roma e Milano).
A questo punto sorge il dubbio che si tratti di prassi consolidate ma discutibili, da modularsi con maggiore attenzione ai casi concreti. Dovrebbe essere il buon senso a guidare le modalità di notifica da parte delle forze dell’ordine.
Finanche le perquisizioni, come espressamente prescritto dall’art. 251 c.p.p., non possono essere eseguite prima delle ore 7.00 e dopo le ore 20.00 se non nei casi urgenti e comunque previa autorizzazione scritta del magistrato.
Ove si ritenesse normale notificare atti non urgenti al cittadino anche di notte, inevitabilmente si rischierebbe un eccesso di potere pubblico lesivo della dignità e dei diritti della persona, ex plurimis quello alla riservatezza e al riposo notturno.
Tutto nasce dal fatto che ogni albergo invia i dati di chi occupa la stanza a una banca dati, che a sua volta invia un alert alle forze dell’ordine nel caso ci siano provvedimenti da notificare (spiegato in termini molto semplici). Tuttavia questo alert potrebbe essere gestito con maggiore buon senso dalle forze dell’ordine, evitando di effettuare notifiche non urgenti nel cuore della notte e differendole invece ad un orario più congruo, non credete?”.
La necessità di regole più rispettose dei diritti della persona
In sostanza, l’avvocato pone l’accento sulla necessità di un approccio ragionevole e proporzionato nello svolgimento di attività come le notifiche, pur nel rispetto delle procedure.
Ed invero, soprattutto quando si tratta di atti non urgenti, una notifica notturna appare eccessiva e lesiva dei diritti della persona. Forse occorrerebbero regole più chiare che tengano conto di tali diritti. Una riflessione in tal senso sarebbe opportuna da parte dei vertici delle forze dell’ordine. La professionalità si dimostra anche con la sensibilità con cui, pur nell’adempimento delle proprie funzioni, si interagisce con la cittadinanza.
LEGGI LE SENTENZE DELLA SEZIONE AVVOCATO MILITARE DI INFODIFESA
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