Esercito

“Non leader che si servono dei propri uomini, ma al loro servizio”. La visione dell’Esercito secondo il generale Masiello – VIDEO

BUROCRAZIA E MISSIONE: UN CAMBIO DI PARADIGMA

Il Generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha lanciato un messaggio chiaro e diretto: “L’esercito non è fatto per vivere nella burocrazia, ma per prepararsi alla guerra”. Una dichiarazione che segna un punto di svolta nella concezione delle forze armate italiane, sottolineando come la preparazione militare sia la chiave per mantenere la pace.

IL NUOVO VOLTO DELLA GUERRA

In un panorama globale che conta 56 conflitti attivi, il generale evidenzia come la natura stessa della guerra sia mutata. L’Ucraina ne è l’esempio più evidente: un mix sorprendente tra guerra tradizionale – con trincee e campi minati – e warfare moderno, caratterizzato da guerra cibernetica, operazioni spaziali e utilizzo massiccio di droni. “Il soldato oggi non guarda più a terra, ma in aria, perché è da lì che arriva la minaccia”, sottolinea Masiello.

TECNOLOGIA E INNOVAZIONE: LA SFIDA DEL PRESENTE

“O l’esercito è tecnologico o non è”, afferma perentoriamente il Generale. La superiorità tecnologica è diventata il fattore determinante nei conflitti moderni. L’Esercito Italiano sta già testando nuove tecnologie e concetti operativi per allinearsi agli standard dei più avanzati eserciti occidentali.

ADDESTRAMENTO E VALORI: IL CUORE DELL’ISTITUZIONE

“Chi sceglie le stellette sceglie di addestrarsi”, ribadisce Masiello, definendo l’addestramento come la “polizza assicurativa” per il paese e per ogni militare. I valori militari, rappresentati dalle stellette sul bavero, rimangono il fondamento dell’istituzione e la ragione per cui, nei momenti di crisi, il paese si rivolge all’esercito.

LA BATTAGLIA CONTRO LA BUROCRAZIA

Una delle iniziative più innovative è la creazione di un canale diretto per combattere la burocrazia attraverso l’indirizzo email “menoburocrazia@esercito.difesa.it“. “Le idee nell’esercito non hanno gradi”, afferma il Generale, incoraggiando ogni membro delle forze armate a contribuire al processo di modernizzazione.

LEADERSHIP E FUTURO

Il messaggio finale è chiaro: servono leader pronti a mettersi in gioco, capaci di prendersi cura dei propri uomini e donne. “Non servono leader che si servono dei propri uomini, ma leader che servono i propri uomini”, conclude Masiello, delineando la visione di un esercito moderno, efficiente e profondamente umano.

LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO

“È finito il tempo degli Yes Men”, afferma con decisione il Generale, incoraggiando il pensiero laterale e l’accettazione dell’errore come parte del processo di crescita. L’obiettivo è chiaro: un esercito che sappia essere sia reattivo alle sfide attuali che proattivo verso quelle future, particolarmente in aree strategiche come l’Africa.

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