Editoriale

NoiPA ufficializza gli aumenti: scattano gli adeguamenti stipendiali per Forze Armate e Polizia, in arrivo anche gli arretrati

Il 18 aprile scorso, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.P.R. 24 marzo 2025, n. 52 e del D.P.R. 24 marzo 2025, n. 53, si è concluso formalmente il percorso di recepimento degli accordi di rinnovo contrattuale per il personale delle Forze Armate e delle Forze di polizia a ordinamento civile e militare. Due testi normativi attesi, entrati in vigore lo scorso 3 maggio, che danno attuazione ai contenuti dell’accordo nazionale per il triennio 2022-2024.

I decreti riguardano il personale non dirigente e coinvolgono un bacino di oltre 350.000 dipendenti, tra militari, agenti e operatori dei corpi dello Stato. Dopo mesi di attesa, il rinnovo ha finalmente preso forma e, con esso, anche gli effetti economici.


Giugno decisivo: in arrivo stipendi aggiornati e arretrati

A tradurre i decreti in busta paga ci pensa NoiPA, che ha annunciato il completamento delle attività tecniche necessarie per l’applicazione delle nuove misure retributive. Gli aggiornamenti saranno visibili nel cedolino ordinario di giugno, quando verranno applicati i nuovi importi previsti dal contratto.

Ma l’attenzione maggiore è ora rivolta agli arretrati, che coprono un arco temporale piuttosto esteso: da gennaio 2024 a maggio 2025. Anche in questo caso, l’erogazione avverrà nel mese di giugno, con un’emissione speciale dedicata. Per molti, si tratterà di un accredito importante, che dovrebbe restituire – almeno sulla carta – quanto maturato nei mesi precedenti all’entrata in vigore del contratto.


Riconoscimento dovuto, ma senza entusiasmo

Il rinnovo del contratto, per quanto atteso, non può essere accolto con entusiasmo incondizionato. Si tratta infatti di un atto dovuto, più che di una conquista. I mesi trascorsi tra la firma dell’accordo e la sua effettiva applicazione hanno già pesato sui bilanci delle famiglie interessate, che ora ricevono il saldo di quanto spettava da tempo. La rapidità di NoiPA nell’esecuzione operativa è senz’altro positiva, ma non cancella i ritardi e l’incertezza che da sempre accompagnano questi passaggi.

Il personale delle forze dell’ordine e delle forze armate si trova ancora una volta a recuperare con gli arretrati ciò che avrebbe dovuto ricevere con regolarità, in un sistema che continua a basarsi su stanziamenti frammentati e contrattazioni a scoppio ritardato.


Sguardo al futuro: contratti da rinnovare, risorse da trovare

Ora l’attenzione si sposta inevitabilmente sul prossimo contratto 2025-2027, che, almeno sulla carta, dovrebbe entrare in discussione già nei prossimi mesi. Ma è difficile non nutrire perplessità. La vera questione sarà capire se il prossimo accordo potrà contare su stanziamenti realmente adeguati, oppure se si tornerà – come troppo spesso accaduto – a parlare di aumenti irrisori e arretrati forfettari, insufficienti a colmare il divario tra il lavoro svolto e il trattamento ricevuto.

La macchina della sicurezza e della difesa non si ferma mai. Il minimo che si possa pretendere è che chi la tiene in moto non debba sempre attendere anni per veder riconosciuto il proprio valore sul piano economico. E che il prossimo rinnovo non arrivi di nuovo solo dopo l’ennesima firma senza effetti immediati, ma con cifre, tempistiche e rispetto all’altezza del ruolo che queste donne e questi uomini ricoprono ogni giorno.

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