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NOCS, le forze speciali della polizia “silenziosi come la notte”. Storia, requisiti e addestramento

Il Nocs (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza) è un gruppo speciale della Polizia di Stato addestrato per portare a termine operazioni ad alto rischio, come la liberazione di ostaggi, le irruzioni in ogni ambiente per la cattura di criminali e terroristi, la protezione di alte personalità istituzionali italiane in particolari situazioni di pericolo e la tutela di personalità straniere in visita in Italia.
Gli operatori del reparto speciale, dunque, intervengono soltanto come unità di assalto, al termine dell’attività definita in gergo “info-operativa” svolta da altri uffici della Polizia.

Dotato di equipaggiamento speciale, il Nocs è articolato in team di pronto impiego in grado di intervenire, con il supporto di mezzi terrestri, aerei e navali, su tutto il territorio nazionale nell’arco delle 24 ore.

La storia

Per iniziativa del prefetto Emilio Santillo, nacque nel 1974, l’Ispettorato generale per l’azione contro il terrorismo (IGAT). Dopo il successo di alcune operazioni del GSG-9, le teste di cuoio tedesche, l’allora ministro dell’interno Francesco Cossiga il 24 ottobre 1978 emanò un decreto, con cui ordinò la creazione di UN.I.S., Unità Interventi Speciali, per affiancare le investigazioni antiterrorismo, con azioni di “commando”, da parte:

  1. dei carabinieri, che attinsero dall’allora 1º Battaglione carabinieri paracadutisti “Tuscania”;
  2. della Polizia di Stato, che specializzò ulteriormente alcune unità create per appoggiare le azioni antiterrorismo, che organicamente furono inserite nell’UCIGOS.

I NOCS assursero alla ribalta della cronaca mondiale con l’operazione con la quale a Padova il 28 gennaio 1982 liberarono il generale James Lee Dozier sequestrato dalleBrigate Rosse.

L’operazione fu condotta dal giovane capitano Edoardo Perna, allora vicecomandante del NOCS, che in soli cinquanta secondi e senza sparare un colpo liberò l’alto ufficiale statunitense già condannato a morte dai brigatisti. Il presidente americano Ronald Reagan volle congratularsi personalmente con Perna e gli conferì un’alta onorificenza. Seguirono negli anni altri interventi per la liberazione di sequestrati in mano alla criminalità comune. Si ricordano gli interventi nel corso dei sequestri di Dante Belardinelli nel 1989 (conflitto a fuoco con i rapitori) e Augusto De Megni nel 1991 (liberato l’ostaggio dai NOCS). Dal 2015 il NOCS si occupa anche dell’addestramento delle Unità operative di primo intervento.

Nel 2017 viene rivelato che, per la prima volta, una donna è riuscita a superare le selezioni ed entrare nella sezione operativa, proveniente dalle Fiamme Oro, settore lotta libera.

Nella loro storia i NOCS hanno arrestato 237 ricercati e liberato 325 ostaggi.

Le selezioni

Gli operatori della Polizia di Stato che vogliono entrare a far parte del Reparto speciale devono avere, oltre al coraggio, la prontezza, il sangue freddo e una straordinaria preparazione atletica. Queste le doti indispensabili.

Pronti ad affrontare tempestivamente ogni situazione di emergenza, i “Nocs” devono dimostrare di possedere innanzitutto eccezionali requisiti dal punto di vista fisico. Prima di diventare “combat ready”, infatti, i candidati devono superare numerose prove tecniche. Qualche esempio? 5000 metri in 20 minuti e 100 metri in 14 secondi; 100 metri a nuoto; salto in alto di almeno 135 cm e salto in lungo di almeno 4 metri e mezzo; salita alla fune con la sola forza delle braccia e, naturalmente, una prova di tiro con la pistola a 15 e 25 metri.

Soltanto così è possibile resistere al duro addestramento giornaliero, impegnativo e diversificato, che consente di migliorare costantemente le tecniche di intervento.

Gli operatori del Nocs fanno della flessibilità la loro prima arma per superare le situazioni estreme. Abili tiratori scelti, conoscono perfettamente tutti i tipi di armi e di esplosivi, sono in grado di arrampicarsi sia sulla roccia che con le corde e sono pronti a lanciarsi in volo con il paracadute. Oltre ad essere esperti subacquei, vengono anche addestrati alla guida di diversi tipi di veicoli.

Irruzioni nella notte

È la notte la migliore amica dei poliziotti del Nocs. Fedeli al loro motto “Silenziosi come la notte”, i “commandos” si avvicinano all’obiettivo al segnale di assalto “go, go go”.
Le squadre operative, dopo una lunga e paziente pianificazione della missione, possono entrare in azione con una fulminea discesa dal mezzo per l’assalto d’urgenza o tramite un avvicinamento silenzioso. Molto poco in questo tipo di operazioni può essere lasciato al caso. Senza dubbio esistono procedure operative standard per lo svolgimento delle attività, ma in genere vengono eseguite in caso di emergenza, quando non si ha il tempo per organizzare un piano di intervento complessivo. Altrimenti si elaborano ogni volta tutti i dettagli dell’intervento, perché nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata la metodologia operativa di ogni missione non può essere replicata una seconda volta.

Come si diventa un operatore del NOCS

Per entrare a far parte di questo reparto è necessario prima diventare un poliziotto attraverso un concorso pubblico.
I vincitori del concorso vengono assegnati presso i vari istituti d’istruzione, dislocati in diverse regioni italiane, per la frequenza del corso di formazione. Al termine del corso di formazione si procede all’assegnazione presso i vari reparti e specialità, secondo le necessità delle sedi sul territorio. Dopo aver acquisito la necessaria esperienza ed aver ampliato il proprio bagaglio professionale è possibile entrare a far parte di questo reparto, superando delle selezioni e partecipando a numerosi corsi di addestramento e specializzazione.

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