Guardia di Finanza

NEL DECRETO FISCALE MAGGIORI POTERI ALLA GUARDIA DI FINANZA

Grazie alle modifiche apportate durante i lavori di conversione del dl fiscale le fiamme gialle avranno ora maggiore operatività in materia di contrasto all’evasione e della tutela del credito erariale conseguente alle attività di accertamento poste in essere dai reparti operativi. E’ quanto riporta Andrea Bongi per Italia Oggi nell’articolo che riportiamo di seguito.

Dalla manovra finanziaria maggiori poteri alla Guardia di finanza. Grazie alle modifiche apportate durante i lavori di conversione del decreto legge n. 119 del 2018 (c.d. collegato fiscale) le fiamme gialle avranno ora maggiore operatività in materia di contrasto all’evasione e della tutela del credito erariale conseguente alle attività di accertamento poste in essere dai reparti operativi. Alla Guardia di Finanza non vengono attribuiti soltanto maggiori poteri dal punto di vista operativo ma viene anche attribuito un ruolo di indirizzo e coordinamento dell’attività di contrasto all’evasione da eseguirsi in concerto con l’Agenzia delle entrate.

L’insieme delle nuove prerogative concesse alle fiamme gialle in chiave antievasione potrebbero rappresentare, se ben utilizzate, un vero e proprio punto di svolta nel contrasto al sommerso. Senza ombra di dubbio esse costituiscono la presa d’atto che l’Agenzia delle entrate non è in grado, per tutta una serie di motivi, di portare avanti da sola, un’azione di contrasto all’evasione efficace e continuativa. Circostanza quest’ultima ben evidenziata dagli ultimi dati diffusi dalla Corte dei conti nella relazione annuale presentata lo scorso mese di giugno al Parlamento.

Le disposizioni in argomento sono contenute nei nuovi articoli da 16-quater a 16-septies del dl 119/2018, tutti introdotti durante i lavori parlamentari di conversione in legge del decreto.

Le prime disposizioni riguardano l’accesso diretto da parte dei reparti della Guardia di finanza ai dati contenuti nell’archivio dei rapporti finanziari, così come arricchiti di informazioni sui saldi e sulle disponibilità esistenti, dal dl 201/2011. Oltre ad acquisire in maniera diretta i dati dei conti correnti e degli altri rapporti finanziari dei contribuenti le fiamme gialle dovranno anche utilizzare tali, in coordinamento con l’Agenzia delle entrate, ai fini dell’elaborazione di apposite analisi di rischio di evasione.

Ma la Guardia di finanza assieme alle Entrate dovrà predisporre anche un piano annuale dei controlli nei confronti dei contribuenti di medie dimensioni. Si tratta nello specifico di soggetti con dimensioni comprese fra i 7,5 milioni a 100 milioni di euro di volumi d’affari che, in quanto tali, risultano esclusi sia dai nuovi indicatori di normalità economica che dal tutoraggio fiscale.

Il comandante provinciale delle fiamme gialle potrà inoltre attivarsi presso la commissione tributaria competente per richiedere l’applicazione delle misure cautelari a garanzia del credito erariale evidenziato in un processo verbale di constatazione redatto dai militari del suo reparto. A tale ultimo proposito l’articolo 16-septies del decreto legge n. 119/2018 prevede l’inclusione del comandante provinciale della Guardia di finanza nel novero dei soggetti autorizzati ad attivare le procedure cautelari previste dall’articolo 22 del dlgs n. 472/1997.

Dai lavori di conversione del collegato fiscale alla manovra 2019 esce dunque una Guardia di finanza con maggiori poteri sia in termini di contrasto e repressione dell’evasione fiscale sia in termini di pianificazione strategica delle attività di controllo e di analisi del rischio. Il tutto in una logica di un sempre più ampio coinvolgimento e coordinamento fra Agenzia delle entrate e Guardia di finanza.

L’intento del legislatore è dunque ambizioso. Negli ultimi anni, dati alla mano, i reparti delle Fiamme gialle hanno dimostrato maggiore affidabilità e continuità nell’azione di contrasto all’evasione, sia in relazione al numero degli interventi eseguiti su base annuale che in termini di recupero di gettito.

Ovviamente il successo di queste misure dovrà essere verificato sul campo ma non c’è dubbio che le stesse sono finalizzate al potenziamento dell’attività di contrasto all’evasione attraverso un maggior coinvolgimento dei due principali soggetti istituzionalmente preposti a tale scopo.

Da segnalare infine come il rafforzamento dei poteri della Guardia di finanza e il maggior coinvolgimento nella lotta all’evasione fiscale della stessa con l’Agenzia delle entrate, avvenga proprio quando ai vertici di quest’ultima siede un ex generale delle Fiamme gialle.

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