Polizia

“NEL 95 FECERO RETROCEDERE GLI ISPETTORI EQUIPARANDOLI AI MARESCIALLI. ORA VOGLIONO ZITTIRCI CON UN ASSEGNO”

Riportiamo una lettera aperta del Dott. Gaetano BARRELLA, presidente del Co.Ti.Pol (Comitato per la Tutela degli Ispettori di Polizia) inerente il “ruolo direttivo speciale”.

SIAMO UOMINI NON CAPORALI ! ! !

Con tutto il rispetto che nutriamo nei confronti del nuovo Signor Capo della Polizia, dopo due lettere tese a chiedere un incontro per rappresentare de visu la nostra incresciosa situazione, il Cotipol, Comitato per la tutela degli Ispettori, che a seguito di sentenza del TAR Lazio è legittimato a rappresentare la posizione di oltre il 50% degli aventi diritto ad accedere al Ruolo direttivo speciale, vuole manifestare il proprio risentimento a fronte delle menzogne e dei tradimenti evidenziati dalle ultime bozze di riordino presentate dal Dipartimento della P.S.

E’ una bufala, una grave menzogna il fatto che il riconoscimento, attraverso un concorso per titoli, dell’appartenenza al Ruolo direttivo dei Sostituti Commissari, dipenda da una questione economica.

Questa è la più grave ed assurda bugia di tutta questa farsa. L’assegno di vecchiaia che vogliono elargire costa molto di più, ma secondo l’Amministrazione potrebbe servire a comprare il silenzio.

Infatti, ci vogliono comprare con un assegno di vecchiaia pari a 1300 Euro annui; di contro un regolare concorso per merito, che assegni legittimamente la promozione a Commissario Capo, costerebbe solo 900 Euro annui.

La verità è che la CASTA dirigenziale ancora una volta vuole ricacciarci all’indietro e dopo aver approfittato dell’ignoranza in materia della passata classe politica sta cercando di manipolare ancora una volta la verità spaventando quella attuale con la questione economica, come già ha fatto nel ’95 e ha replicato nel 2005 attraverso la Legge finanziaria per il 2006.

Nel 1995 la casta ha voluto interpretare, scientemente, la sentenza della Corte Costituzionale che equiparava i Marescialli agli Ispettori, in senso diametralmente opposto, ottenendo così un risultato assolutamente contrario a quello voluto dalla sentenza: infatti si riportarono indietro gli Ispettori rendendoli uguali ai marescialli invece di portare avanti i marescialli equiparandoli agli ispettori come diceva la sentenza. In questo modo gli Ispettori sono stati retrocessi a mansioni esecutive.

Non contenta di questo primo disastro, al fine di mortificare ulteriormente la nostra categoria, rea esclusivamente di interpretare il ruolo dell’Ispettore, la CASTA, ha dato il meglio di sé quando a seguito del d.lgs. 334/2000, istitutivo del Ruolo direttivo speciale, per 16 lunghi anni non ha mai dato attuazione a quanto in esso previsto, applicando però quella parte del disposto normativo che ad essa faceva più comodo.

Oggi questa stessa Dirigenza ci vorrebbe comprare con elargizioni economiche che con orgoglio e amore per il lavoro che svolgiamo, volentieri, restituiamo al mittente: l’onore e la dignità di coloro che rappresentano la spina dorsale della Polizia di Stato non si comprano!

Manifestiamo, dunque, tutto il disappunto di coloro che al termine della loro carriera, dopo anni di soprusi subiti da una dirigenza quantomeno disattenta, si aspettano il giusto e dignitoso riconoscimento di quanto gli è stato ingiustamente tolto.

Non possiamo sopportare che ci venga detto ancora una volta “tiè e stai zitto”. Abbiamo imparato a nostre spese che non si vive di solo pane e pensavamo, vista la demotivazione che imperversa in Polizia,che lo avessero capito anche i nostri vertici.

Invece, notiamo con rammarico che “esigenze” di natura diversa riescono ancora ad avere priorità sulla nostra legittima richiesta di giustizia che, oltretutto, sappiamo essere pienamente legittima.

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto