“Nel 2020 il personale delle Forze Armate non ha un fondo pensione!”
Sembrerebbe che a qualcuno l’idea di pensare al futuro del personale che sta più in basso nella catena gerarchica non piaccia proprio e così ci troviamo nel 2020 che il personale delle FF.AA. non ha un fondo pensione! Il Cocer Esercito con la delibera sul trattamento pensionistico ha finalmente dichiarato che è ora di pensare al futuro del personale delle Forze Armate.
Il veicolo per attivare un fondo pensione, potrebbe essere proprio la cassa di previdenza che però, ad oggi, l’unica categoria di personale in Servizio Permanente a non averla è proprio quello della categoria Graduati.
L’unico vero problema è che tale cassa non sarebbe così conveniente come invece lo è per il restante personale, questo perché la forbice tra il personale del grado più basso e quello del grado apicale è di circa €350, ciò crea quindi un minimo guadagno, poiché il 2% dell’80% di tale importo sarebbe ciò che un militare all’atto del pensionamento andrebbe a guadagnare. Di certo in perdita non si va e cosa ben più importante è che tale cassa, essendo a gestione interna, non ha alcun costo di gestione, a differenza di qualsiasi altra forma privatizzata, questo è un particolare non di poco conto.
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Molti fattori potrebbero sicuramente incidere ad una maggior convenienza, come ad esempio concertazioni, eventuali riordini, che andrebbero a migliorare la situazione economica e quindi anche previdenziale.
Con quella delibera il Cocer Esercito sta invitando semplicemente chi di dovere ad iniziare seriamente a pensare al futuro del personale rappresentato poiché altre attese non farebbero che peggiorare una situazione già troppo in crisi. Chi è già alla soglia dei 10/11 anni al pensionamento sicuramente non avrà grandi benefici, ma si deve pur iniziare, pensando soprattutto ai giovani e alla misera pensione che percepiranno, del resto come tutti quelli che sono in regime contributivo puro. Ecco perché è importante anche spostare in avanti la data di decorrenza del regime contributivo, questo consentirebbe di dare una pensione dignitosa ai meno giovani e nel frattempo sedersi ai tavoli per cercare di trovare la soluzione migliore per attivare quello che ad oggi non abbiamo, un Fondo Pensionistico.
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Si tratta in sintesi di attivare quel tanto decantato “terzo pilastro”, utilizzando la posizione giuridica della Cassa, cui si potrebbe aderire su base “volontaria”, per trasformarla in un futuro prossimo in una sorta di fondo previdenziale chiuso.
Allo stesso modo, sarei molto favorevole ad un concorso bis per gli arruolati ai sensi della legge 958/96 per dare la possibilità anche ai colleghi degli altri corsi che non hanno potuto partecipare poiché esclusi. I posti a disposizione sono risultati superiori alle domande presentate, quindi, procedere al riempimento facendo un ulteriore concorso andrebbe a sanare quella sperequazione che si è venuta a creare escludendo alcuni corsi.
Delegato Nazionale Cocer Interforze Fabio Minissale, ai sensi dell’art. 21 della Costituzione.