Modena, carabiniere prende a pugni l’arrestato: le verifiche della Procura e la nota dell’Arma (Video)
Emergono nuovi elementi sulla vicenda del video diffuso nelle scorse ore sui social network che mostra un cittadino straniero prendere alcuni colpi mentre viene caricato sull’auto dei Carabinieri a Modena. Nella serata di ieri l’Arma ha diramato un comunicato per fare chiarezza su quanto accaduto questa mattina in largo Garibaldi.
Stando a quanto ricostruito dai Carabinieri del Radiomobile intervenuti, l’uomo di nazionalità imprecisata si trovava nei pressi dell’ingresso del teatro Storchi con atteggiamento circospetto. Al controllo dei militari, l’uomo si sarebbe rifiutato di fornire le proprie generalità e di esibire documenti, costringendo gli operanti ad accompagnarlo in caserma per fotosegnalamento.
Durante le fasi dell’intervento, prosegue la nota, l’uomo avrebbe colpito ripetutamente con calci e pugni l’autovettura di servizio, motivo per cui è stato arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Dopo la convalida dell’arresto da parte del giudice nel corso del rito direttissimo, è stato rimesso in libertà in attesa della prossima udienza.
Alcune fasi del controllo sono state parzialmente filmate da un passante e diffuse sui social. Il video è stato acquisito dai Carabinieri di Modena e trasmesso alla Procura per gli accertamenti. In via cautelativa, in attesa che la magistratura faccia piena luce sull’accaduto, i due militari coinvolti sono stati temporaneamente destinati ad altri incarichi. Le indagini proseguono per ricostruire nel dettaglio tutta la dinamica dei fatti.
Quando la realtà supera le procedure: dubbi e zone d’ombra sull’intervento
Resta fermo che nessun tipo di violenza può essere giustificata nello svolgimento del lavoro delle forze dell’ordine. Tuttavia, non si può dimenticare quanto il loro operato sia complesso e talvolta porti a prendere decisioni non facili sul campo.
La vita reale non sempre corrisponde alle procedure standard descritte nei manuali: non è detto che un fermato entri placidamente in auto da servizio o un fuggitivo si faccia inseguire e arrestare senza opporre resistenza.
I carabinieri sono soliti affrontare situazioni ad alto tasso di imprevedibilità e stress, soprattutto in delicati interventi come quello al centro di questa vicenda. Non stupisce che di fronte a certe reazioni violente possano commettere degli errori, dettati più che altro dalla concitazione del momento.
Spetta ora alla magistratura fare piena chiarezza, sentendo anche la campana dei due militari, i quali potrebbero fornire elemento di contesto utili a comprendere meglio una dinamica non sempre lineare come quella del lavoro su strada.
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