Mise like ad un post su Hitler, indagato e perquisito un poliziotto a Ferrara
Aveva messo like ad un post su Facebook che inneggiava a Hitler e ai forni crematori, condiviso da un amico imprenditore con l’intento di insultare Sergio Sylvestre, ‘reo’ di essere nero e non aver fornito una performance convincente con l’inno di Mameli prima della scorsa finale di Coppa Italia. Ora, però, Luca Caprini, un poliziotto, sindacalista del Sap e consigliere leghista a Ferrara, è stato indagato e perquisito.
Luca Caprini, esponente del Sindacato autonomo di polizia, è indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale con l’autore della frase, l’imprenditore Marco Faccini. I due sono stati perquisiti dalla Digos, nell’ambito di un’inchiesta del pm Andrea Maggioni. Il testo su cui Caprini aveva cliccato ‘mi piace’ era stato scritto per attaccare il cantante Sergio Sylvestre: «Ma quel signore con i baffi che adoperava i forni non c’è più?».
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La vicenda, che suscitò varie polemiche, era stata per prima rilanciata su Facebook da Ilaria Cucchi, la sorella del geometra romano arrestato dieci anni anni fa e morto dopo una settimana in ospedale. Cucchi, sui social, si era rivolta direttamente al capo della Polizia Franco Gabrielli. Caprini aveva spiegato di aver dato il ‘likè solo perché conosce l’autore, senza aver letto il contenuto di quello che aveva scritto. Il politico poliziotto in servizio alla Stradale, aveva ammesso quindi di aver fatto un errore, e ha detto di non essere filonazista. «Il mio è stato un errore madornale», aveva detto.
“A Caprini sono state riservate attenzioni, che spesso è difficile avere nei confronti dei peggiori criminali, e che con tutta sincerità ci sembrano poco comprensibili. Come ci aspettavamo, non è stato trovato nulla, come siamo certi che nulla verrà trovato nelle apparecchiature informatiche che gli sono state ritirate. Per quanto poco comprensibile, accogliamo quanto sta accadendo come strumento di trasparenza e verifica della non condivisione di Caprini riguardo qualsiasi tipo di pregiudizio razionali”. Lo dice il segretario del Sap, Stefano Paoloni.
“Siamo allibiti da quanto sta accadendo – spiega Paoloni – poiché sin da subito Luca Caprini, persona integra e moralmente corretta, ha immediatamente chiarito di aver commesso un errore materiale cliccando erroneamente su un like, e appena resosene conto ha cancellato tutto. Errore e caso fortuito sono evidenti. Anche per noi operatori del diritto, oggi, di fronte ad un atteggiamento così abnorme, si fa fatica a comprenderne la ragione e a capire cosa è giusto o sbagliato”. “Vogliamo auspicare – conclude Paoloni – che non si voglia strumentalizzare la vicenda, attesa la singolarità del fatto che la notizia fosse già nota con le perquisizioni ancora in corso. Caprini è un martire di libertà”.
“Il mio assistito è fiducioso che questa vicenda venga ridimensionata e capita per quello che è. Già all’epoca rilasciò dichiarazioni in cui spiegò di aver clamorosamente sbagliato nel digitare sul cellulare, senza occhiali, un infausto e infelice like”. Lo dice l’avvocato Gianni Ricciuti, difensore di Luca Caprini.
“Per quello che riguarda le indagini e gli approfondimenti in corso confidiamo nel lavoro corretto degli inquirenti, che si stanno occupando di un caso che, è bene ricordarlo, risulta legato, per quello che riguarda il consigliere Caprini, ad un like di un post su Facebook stigmatizzato come ‘mero errore materiale’. E’ ovvio che il contenuto della frase al centro della vicenda non è accettabile”, dice il sindaco leghista di Ferrara Alan Fabbri. “È assoluta la presa di distanza, mia personale, in qualità di sindaco e di esponente Lega, come anche quella del consigliere Caprini che si è già espresso in tal senso, da quelle affermazioni, come da qualsiasi esaltazione del nazismo e di qualsiasi altro razzismo. Evocare quell’epoca buia e violenta è sbagliato in qualsiasi circostanza e forma”, aggiunge.