Ministro della Difesa: al via due nuove missioni in Sahel e Golfo di Guinea
La nuova missione dell’Italia di presenza e sorveglianza marittima nel Golfo di Guinea, la cui approvazione è al vaglio del parlamento, è volta a tutelare gli interessi nazionali in un’area contigua e complementare a quella del Sahel, ha aggiunto il titolare del dicastero della Difesa. “In particolare, nel Golfo di Guinea intendiamo impiegare in maniera – non continuativa – un’unità della nostra Marina militare a tutela dei nostri interessi energetici e commerciali, che constano nella presenza di imprese e di vettori navali nazionali, nonché per lo svolgimento di attività di capacity building a favore degli stati rivieraschi. Si tratta di una proiezione di capacità che ci vede, inoltre, agire di concerto con altri partner europei anche nell’ambito della Eu Global Maritime Strategy, e del discendente progetto pilota di Presenza Marittima Coordinata, che costituisce un’eccellente opportunità di dialogo e cooperazione in un’area che assumerà in futuro una connotazione ed un rilievo strategico sempre maggiori”, ha detto Guerini.
Il ministro Guerini ha anche spiegato, a proposito della missione europea a guida italiana Irini, che ha un volume di assetti e personale “ancora non ottimale” e i partner europei dovrebbero contribuire alla sua “piena operatività”. “Irini ha preso avvio da qualche settimana denotando, al momento, la disponibilità di un volume di assetti e di personale non ancora ottimale”, ha detto Guerini in merito alla missione davanti alle coste della Libia. “Al riguardo, insieme all’Alto rappresentante (Josep) Borrell, ho incitato i miei omologhi in merito alla necessità di alimentare appropriatamente la missione registrando un atteggiamento di disponibilità e sono ragionevolmente certo che i nostri partner contribuiranno alla piena operatività di Irini. L’attribuzione all’Italia del comando della missione è una conferma del nostro ruolo centrale nei confronti della crisi libica” ha dichiarato.
L’Italia, ha dichiarato Di Maio “continua ad essere impegnata nelle operazioni e missioni dell’Unione europea, sia civili che militari, con il duplice obiettivo di rafforzare la sicurezza del nostro paese e sostenere la politica di sicurezza e difesa comune europea”. Senza “una solida componente di sicurezza civile-militare, l’effetto delle ingenti risorse – anche di cooperazione – investite dalla Ue nelle zone di crisi risulterebbe depotenziato”, ha osservato ricordando che l’Italia partecipa attivamente alla missione Irini, all’operazione antipirateria Atalanta al largo della Somalia, a Eufor Althea in Bosnia-Erzegovina e a tre missioni di addestramento in Africa (Mali, Somalia e Repubblica Centrafricana). Missioni, ha precisato, sia civili che militari, e ricordando inoltre che l’Italia ha sostenuto con convinzione strumenti quali la Cooperazione struttura permanente (Pesco) e il Fondo europeo per la Difesa. (Agenzia Nova)