Politica

MINESTRA RISCALDATA PER ROMA: SULLA SICUREZZA MARCHINI TIRA FUORI DAL CILINDRO IL POLIZIOTTO/CARABINIERE DI QUARTIERE

“A causa di questa cattiva amministrazione che ha gestito Roma, serve una persona capace di assumere decisioni importanti e di realizzarle. Un politico che ha solo l’esperienza del confronto e della dialettica non saprebbe da che parte incominciare”. Così ha dichiarato Silvio Berlusconi ieri pomeriggio a Domenica Live“In ogni quartiere vigile, poliziotto, carabiniere di quartiere e militari nelle strade delle periferie per aumentare la sicurezza”.

Si spiega così uno dei punti qualificanti del programma di Forza Italia sulla sicurezza. Anche se pare di ascoltare il refrain del 2008 dell’allora PDL proposto in ambito nazionale, ed ora ristretto al comune di Roma. Si sa che la sicurezza è il primo argomento che, ormai, sta a cuore ai cittadini. Quindi perché non rispolverare vecchi annunci che un tempo furono cari agli elettorali?

Quindi come ogni tornata elettorale gli uomini in uniforme tornano al centro dell’attenzione, strumentalizzati dall’una e dall’altra parte, per essere poi riposti in naftalina dopo il voto.

Ciò su cui Berlsuconi/Marchini intendono fare leva è evidentemente la percezione minima di sicurezza da parte dei cittadini. Ogni progetto politico “rassicurante” deve partire da qui. E per questo intendono assestare un colpo formidabile alla cosiddetta “microcriminalità”, partendo da un progetto sicuramente valido come la polizia di prossimità, purtroppo arenato ad un binario morto proprio in virtù di una politica che non è riuscita ad andare oltre lo slogan dei “poliziotti di quartiere” e non ha saputo porre le basi in termini di risorse umane e finanziere, tralasciando la formazione del personale.

Un progetto del genere comporterebbe un aumento massiccio di poliziotti e carabinieri e quindi aprire i cordoni della borsa e fare nuove assunzioni, giacché sarebbe impensabile attingere ai già asfittici organici delle Forze di Polizia. Tutte possibilità che sono, di certo, in capo al primo cittadino di Roma.

Insomma a distanza di otto anni cambiano gli scenari, ma non i politici ed i loro slogan.

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