MILITARI A PRESIDIO DELLE CITTÀ
A meno di ventiquattr’ore dall’attentato al
consolato italiano de Il Cairo, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano,
aveva presieduto al Ministero dell’Interno, una riunione del Comitato Nazionale
dell’Ordine e la Sicurezza Pubblica alla quale hanno partecipato il
Viceministro, Filippo Bubbico, il Capo di gabinetto, Luciana Lamorgese, i
vertici nazionali delle forze di polizia e dei servizi di Intelligence e il
Capo di Stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano.
consolato italiano de Il Cairo, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano,
aveva presieduto al Ministero dell’Interno, una riunione del Comitato Nazionale
dell’Ordine e la Sicurezza Pubblica alla quale hanno partecipato il
Viceministro, Filippo Bubbico, il Capo di gabinetto, Luciana Lamorgese, i
vertici nazionali delle forze di polizia e dei servizi di Intelligence e il
Capo di Stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano.
Nel corso della riunione il Comitato «ha fatto il
punto sullo stato della sicurezza del Paese – ha riferito una nota del Viminale
– confermando la necessità di tenere alto il livello di attenzione. Il Comitato
ha poi espresso parere favorevole sulla proroga, fino al 31 dicembre 2015, del
Piano di impiego del contingente di militari, appartenenti alle Forze Armate,
nei servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili».
punto sullo stato della sicurezza del Paese – ha riferito una nota del Viminale
– confermando la necessità di tenere alto il livello di attenzione. Il Comitato
ha poi espresso parere favorevole sulla proroga, fino al 31 dicembre 2015, del
Piano di impiego del contingente di militari, appartenenti alle Forze Armate,
nei servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili».
Nella Capitale è già massima allerta, con l’invio di
circa cinquemila militari a presidio degli obiettivi sensibili e con piani in
continuo aggionamento di intervento in caso di possibili attacchi.
circa cinquemila militari a presidio degli obiettivi sensibili e con piani in
continuo aggionamento di intervento in caso di possibili attacchi.
E proprio dell’Anno Santo straordinario indetto da
papa Francesco, dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016 , l’ambasciata
d’Italia della Santa Sede, ha chiesto una maggiore protezione della sua sede in
viale delle Belle Arti. La richiesta della sede diplomatica è stata notificata
dalla Questura di Roma ai commissariati di polizia competenti.
papa Francesco, dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016 , l’ambasciata
d’Italia della Santa Sede, ha chiesto una maggiore protezione della sua sede in
viale delle Belle Arti. La richiesta della sede diplomatica è stata notificata
dalla Questura di Roma ai commissariati di polizia competenti.