Militari e Poliziotti in quiescenza: ecco chi prenderà gli arretrati del nuovo contratto
Anche i militari ed i poliziotti andati in pensione negli ultimi tre anni beneficeranno in parte degli aumenti previsti dal rinnovo del contratto. Già perché gli assegni pensionistici dovranno essere ricalcolati tenendo conto dei nuovi incrementi di stipendio. Allo stesso tempo dovranno essere ricalibrati i trattamenti di fine servizio. Infine, spettano pro-quota a chi ha lasciato il lavoro tra il 2019 e il 2021 anche gli arretrati derivanti dagli aumenti previsti nel nuovo contratto.
L’aggiornamento del trattamento economico ha riflessi, secondo la scansione temporale del decreto, ai fini dell’indennità di ausiliaria, nonché sulla base di calcolo sottostante al conteggio della pensione, dell’indennità di buonuscita e della relativa cassa di previdenza delle Forze Armate. Agli effetti dell’indennità di buonuscita si considerano solo gli scaglionamenti maturati alla data di cessazione dal servizio
I benefici economici risultanti dalla applicazione degli incrementi degli stipendi tabellari sono computati ai fini previdenziali, secondo gli ordinamenti vigenti, nei confronti del personale comunque cessato dal servizio, con diritto a pensione, nel periodo di vigenza del presente contratto. Il contratto appena firmato copre come è noto il periodo 2019-2021.
Aumento del costo della vita
Se facciamo un confronto tra gli stipendi 2022 del personale in divisa e l’aumento del costo della vita dovuto ai rincari, viene da chiedersi se gli aumenti previsti nel rinnovo contrattuale siano commisurati o meno ad affrontare un periodo che si preannuncia davvero dispendioso.
Il Codacons ha stabilito che gli aumenti arriveranno fino a 2.594€ a famiglia in un solo anno e se la situazione di instabilità in Ucraina continuerà, le cose andranno sempre peggio.
Una coppia con due figli spenderà 2.303€ in più rispetto allo scorso anno, di cui 434,00€ sono solo per gli aumenti dei prodotti alimentari e delle bevande, come riferisce Assoutenti. La misura del bonus 200€ non sarà risolutiva e con l’inflazione che cresce molto più velocemente delle retribuzioni contrattuali, con il potere d’acquisto che si abbassa, per aiutare effettivamente le famiglie e i lavoratori delle Forze armate e di Polizia non occorre un bonus, ma c’è bisogno di stipendi più alti e cospicui tagli ai costi di energia e prodotti alimentari.