Militare scoperto dalla Guardia di Finanza con banconote false. Congedato per gravissima violazione dei doveri del proprio stato
Un sottocapo della Marina Militare è stato congedato per aver speso banconote false. E’ quanto accaduto ad un militare in servizio a La Spezia, destinatario di un procedimento di stato che ha portato alla rimozione ed il conseguente licenziamento. I fatti risalgono a luglio 2019 quando, nel corso di un controllo della Guardia di Finanza, fu trovato in possesso di 10 euro falsi. Alle richieste delle Fiamme Gialle indicò un luogo in prossimità del proprio alloggio di servizio nel quale furono ritrovate altre banconote contraffatte: quattro pezzi da dieci euro e altrettanti da venti euro, nascosti in un calzino.
Il sottocapo ha quindi proposto ricorso al TAR avverso il provvedimento della Difesa che riportava la seguente contestazione: “Il comportamento tenuto costituisce gravissima violazione dei doveri propri dello stato di militare e di quelli attinenti al giuramento prestato, al senso di responsabilità e al contegno che un militare deve tenere in ogni circostanza, tanto da risultare del tutto incompatibile con l’ulteriore permanenza in rafferma”. Ma nulla da fare, i giudici amministrativi hanno rigettato il ricorso e confermato il provvedimento di licenziamento, concluso ancora prima del giudicato penale.
La difesa del militare ha puntato sulla sospensione del procedimento disciplinare in attesa degli esiti di quello penale riportando, inoltre, le contestazioni nell’alveo delle sanzioni di corpo della consegna di rigore. Secondo il TAR “la norma afferma il principio della indipendenza tra procedimento penale e procedimento disciplinare. Gli elementi acquisiti sono univoci e consentono una ricostruzione puntuale dell’accaduto. Le altre contestazioni mosse al militare sono tali da giustificare pienamente la sanzione espulsiva. La delicatezza dei compiti delle Forze armate, la necessità che le stesse godano del necessario prestigio e che gli appartenenti siano persone di assoluta affidabilità rende non illogica o irragionevole la scelta discrezionale dell’amministrazione di adottare la sanzione espulsiva”.