Migranti, Fsp Polizia: “Lampedusa e altri centri bombe epidemiologiche. E’ da questa estate che denunciamo inascoltati. Si accerti chi ha sbagliato e paghi”
“Nessuna meraviglia che lo sfacelo della gestione dei migranti in molti centri di accoglienza produca danni soprattutto per la salute dei poliziotti italiani. Fin dalla scorsa estate stiamo dando l’allarme rispetto a una situazione esplosiva, a strutture non adatte a fronteggiare l’emergenza sanitaria che a nostro avviso sono bombe epidemiologiche soprattutto a causa dell’estremo sovraffollamento, a servizi per noi concepiti in maniera tale da esporre inutilmente gli operatori a rischi elevatissimi. Oggi altri quattro agenti in servizio a Lampedusa positivi, e sei in attesa di tampone molecolare, pagano l’indifferenza e la superficialità di qualcuno, ed è ora che si accerti di chi, e che questo qualcuno paghi. Non si può giocare così con la salute dei poliziotti”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, torna sulle problematiche legate alla gestione dell’immigrazione, pronta a riesplodere con l’arrivo di stagioni più miti, complicata dall’emergenza legata al Covid-19.
“Fin da agosto abbiamo sollecitato interventi e soluzioni diverse per il Centro di Lampedusa – ricorda Mazzetti – scrivendo anche al Dipartimento per denunciare che una struttura con una capienza da poco meno di duecento persone che ne ospita spesso ben più di mille non è gestibile sotto il profilo delle norme anticovid. E soprattutto che lasciare una squadra all’interno del centro, dove anche il padiglione per i positivi non è idoneo a garantire l’isolamento, è per noi un rischio eccessivo, anche considerato che molti ospiti non tengono la mascherina. Ci è stato risposto che mentre altri operatori restano fuori, una squadra deve rimanere dentro come ‘deterrente’ per arginare tumulti o per sorvegliare che non ci siano allontanamenti. E’ chiara la debolezza di queste argomentazioni: con più di mille ospiti, infatti, dieci agenti non possono sedare alcun tumulto, né qualcuno può essere trattenuto con la forza, perché gli ospiti non sono privati della loro libertà personale. Riteniamo che la salute dei poliziotti non sia adeguatamente garantita, ma sovraesposta a rischi che sono limitabili e, infatti, non sono mancati quelli contagiati: più di dieci solo negli ultimi due mesi, ben 18 del solo reparto mobile di Palermo da agosto ad oggi. E’ ora di capire chi ne abbia la responsabilità, e che gli si chieda di assumersela”.