Mattarella firma Ddl Nordio: Addio abuso d’ufficio, stretta sulle intercettazioni e nuove regole per gli arresti
(di Avv. Umberto Lanzo) – Il disegno di legge Nordio, approvato dalla Camera il 10 luglio e recentemente promulgato, introduce significative modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento giudiziario italiano. La riforma, composta da otto articoli, apporta cambiamenti sostanziali in diversi ambiti del sistema giudiziario.
Abrogazione dell’abuso d’ufficio
Una delle novità più rilevanti è l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, precedentemente disciplinato dall’articolo 323 del codice penale. Questa modifica elimina la punibilità del pubblico ufficiale che, violando consapevolmente leggi, regolamenti o l’obbligo di astensione, causa un danno ad altri o si procura un vantaggio patrimoniale. È importante notare che il governo ha recentemente reintrodotto una parziale copertura penale per gli abusi patrimoniali dei pubblici ufficiali nel decreto carceri.
Modifiche al reato di traffico di influenze
Il ddl restringe l’ambito di applicazione del reato di traffico di influenze. La mediazione viene ora considerata illecita solo se finalizzata a far compiere un reato a un pubblico ufficiale. Viene eliminata l’ipotesi della “millanteria”, mantenendo solo le condotte più gravi. Tuttavia, il minimo della pena aumenta da un anno e 6 mesi a 4 anni e 6 mesi.
Informazione di garanzia e tutela della riservatezza
L’avviso di garanzia dovrà ora contenere una descrizione sommaria del fatto oggetto di indagine. Inoltre, la sua consegna dovrà garantire la riservatezza del destinatario.
Intercettazioni e tutela dei soggetti estranei
La riforma prevede maggiori tutele per i soggetti non coinvolti nelle indagini. Le conversazioni e i dati relativi a questi soggetti, se irrilevanti per il procedimento, non dovranno essere riportati. Nelle richieste di misure cautelari e nelle ordinanze del giudice, dovranno essere stralciate le intercettazioni contenenti dati non essenziali relativi a soggetti diversi dalle parti.
Interrogatorio preventivo
Una delle innovazioni più significative riguarda l’introduzione dell’interrogatorio preventivo. Il giudice dovrà interrogare l’indagato prima di disporre una misura cautelare, previo deposito degli atti e con la possibilità per la difesa di ottenerne copia. Questo permetterà all’indagato di esercitare una difesa preventiva prima dell’applicazione di eventuali misure restrittive.
Collegialità nelle decisioni sulle misure cautelari
Viene introdotto un organo collegiale composto da tre giudici per l’adozione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, attualmente disposta da un giudice monocratico. Questa disposizione entrerà in vigore tra due anni per consentire le necessarie assunzioni di magistrati.
Limitazioni all’appello del PM
La riforma limita la possibilità per il pubblico ministero di proporre appello contro le sentenze di assoluzione di primo grado, ad eccezione dei reati più gravi.
Età dei giudici popolari in Corte d’Assise
Il requisito massimo è fissato a 65 anni e deve sussistere soltanto al momento della nomina.
Effetti dell’abrogazione dell’abuso d’ufficio
In seguito all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, coloro che sono stati condannati per questo delitto potranno chiedere la revoca della condanna, anche se passata in giudicato. Per i procedimenti penali in corso relativi a questo reato, si potrà richiedere una sentenza di non doversi procedere poiché il fatto non è più previsto dalla legge come reato.
Queste modifiche legislative segnano un cambiamento significativo nel panorama giuridico italiano, con potenziali ripercussioni su numerosi procedimenti in corso e futuri. L’attuazione pratica di queste riforme sarà oggetto di attento scrutinio da parte degli operatori del diritto e dell’opinione pubblica nei prossimi mesi.
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