Marina Militare, Addio alla portaerei Garibaldi: dopo 40 anni di onorato servizio è tempo di andare in pensione
La storica nave della Marina Militare Italiana cesserà il suo servizio operativo entro la fine del 2024. Varata nel giugno 1983 nei cantieri di Monfalcone, la portaerei Garibaldi ha segnato una pagina importante nella storia della Marina, ricoprendo anche il ruolo di prima portaerei in assoluto della flotta italiana.
Dopo oltre 39 anni di attività, numerose missioni internazionali e primati significativi, l’Ammiraglio Credendino ha firmato l’atto che prevede il disarmo della nave a partire da ottobre 2024. Un momento importante che coincide con il raggiungimento dei 40 anni di vita della Garibaldi.
Caratteristiche Tecniche
Varata nei cantieri di Monfalcone nel 1983, questa portaerei leggera incrociatore portaelicotteri si è da subito distinta per le sue grandi dimensioni e capacità, pur nella configurazione rinforzata di unità anfibia. Lungo 180 metri e largo 23,5 metri, con un ponte di volo di oltre 170 metri, il Garibaldi poteva imbarcare fino a 12 cacciabombardieri AV-8B Harrier II oltre a 18 elicotteri, principalmente per compiti antisommergibile.
Dotata di quattro turbine da 25MW ciascuna che le consentivano di raggiungere una velocità massima di 30 nodi, la nave disponeva di sofisticati sensori per l’individuazione di bersagli aeronavali e di artiglierie e missili per la propria difesa a media e corta gittata. Il suo ampio hangar permetteva di alloggiare l’intero gruppo aereo, garantendone la manutenzione anche in navigazione.
Dal 1985 ha avuto come base Taranto, prima portaerei a far visita al capoluogo jonico. Nel corso della sua lunga carriera ha preso parte a tutte le principali missioni internazionali, dalla Somalia al Kosovo, dall’Afghanistan alla Libia. A testimonianza delle sue eccellenti capacità operative, nel 2024 ricoprirà l’incarico di nave di bandiera della NATO Response Force.
Nonostante l’età, la nave è ancora in ottime condizioni ed efficienza operative, tuttavia, dovrà cedere il passo alla nuova unità anfibia Trieste, in arrivo a Taranto entro fine anno.
Ma quale sarà il destino della Garibaldi una volta disarmata? Tra le ipotesi, il progetto “Simona” che la trasformerebbe in una piattaforma per il lancio di satelliti. Altrimenti, potrebbe essere riconvertita per gestire i droni marittimi o diventare un museo navale a Taranto, città a cui è molto legata.
Ciò che è certo è che la Garibaldi chiuderà definitivamente la sua navigazione dopo oltre 40 anni al servizio della Marina Militare e del Paese, segnando la fine di un’era.
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