Polizia

Luigi Caiafa ucciso durante una rapina, Procura chiede archiviazione per poliziotto

La Procura di Napoli ha chiesto l’archiviazione per l’ispettore di polizia indagato per l’omicidio di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso il 4 ottobre scorso mentre faceva una rapina in via Duomo, nel centro di Napoli. Per i pm Claudia Basso e Valentina Sincero, titolari delle indagini, si sarebbe trattato di uso legittimo delle armi e non ci sarebbero quindi le condizioni per portare avanti un processo. A indirizzare la Procura verso questa richiesta, la ricostruzione della dinamica, frutto delle indagini balistiche e del racconto dei testimoni che hanno assistito agli spari, ovvero i colleghi dell’agente e i ragazzi che Caiafa, insieme ad un complice, stava rapinando.

LA RICOSTRUZIONE DELLA RAPINA

Quella notte del 4 ottobre Luigi Caiafa era insieme a Ciro De Tommaso, figlio di Genny “la carogna”. Erano su uno scooter rubato e corrispondente alle descrizioni di un mezzo utilizzato già per diverse rapine. In via Duomo avevano affiancato una Mercedes ferma con a bordo alcuni ragazzi. Caiafa era alla guida e De Tommaso, seduto dietro come passeggero, aveva tra le mani una pistola, una replica priva del tappo rosso e indistinguibile da una vera. Parte di quello che è successo è stato ripreso anche da una telecamera di videosorveglianza: si vede l’automobile civetta dei poliziotti che arriva e uno degli agenti che si abbassa per cercare riparo dietro la Mercedes, evidentemente dopo aver visto l’arma in mano al ragazzo, mentre lo scooter inizia la fuga; l’altro poliziotto, quello che spara, è inquadrato soltanto in parte.



Il tutto è avvenuto in pochissimo tempo, appena un paio di secondi. I ragazzi nell’auto hanno testimoniato di avere sentito gli agenti qualificarsi come poliziotti e intimare l’alt. L’ispettore indagato ha spiegato di avere esploso il primo colpo verso il basso e di avere sparato altre due volte quando ha visto De Tommaso che gli puntava contro la pistola, alzando leggermente il tiro, ma sempre senza prendere la mira. Due dei tre proiettili raggiunsero Caiafa; uno allo zigomo e l’altro, quello mortale, sarebbe entrato dal dorso e uscito dall’addome, uccidendolo. Per i pm quello che si vede nel video, così come la testimonianza dei ragazzi vittime della rapina, giustificherebbe l’operato del poliziotto, che avrebbe quindi legittimamente utilizzato l’arma di ordinanza. Il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, aveva vietato i funerali pubblici per il 17enne. Ciro De Tommaso, arrestato, è stato condannato per rapina a 6 anni e 2 mesi di reclusione. Il padre di Luigi Caiafa è stato ucciso in un agguato di camorra due mesi dopo: i killer sono entrati nella sua abitazione mentre si faceva tatuare.

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