Lo sfogo di un poliziotto: “Migranti, risse, bottigliate: vi racconto l’inferno”
Vi racconto una serata tipica del Reparto Mobile della Polizia di Stato in Stazione Centrale a Milano. Ovviamente racconto una “serata” ma la situazione non cambia nell’arco delle 24 ore: il turno inizia con sfollagente, scudi e ubot sempre a portata di mano, perché forse qualcuno non si accorge che la stazione centrale, soprattutto nei pressi delle fontane, ai lati con Piazza IV novembre e Luigi di Savoia, è praticamente un’enclave di molteplici Paesi!
Per chi non comprende il significato “enclave”, in geografia economica politica è semplicemente un territorio completamente chiuso entro i confini di uno stato diverso da quello cui politicamente o linguisticamente appartiene! Già non è questo il caso ma sembra proprio così, una situazione incontrollabile, devastante! Si spaccia liberamente, ci si prende a bottigliate, a pietre, a volte bastante, risse all’ordine del giorno!
Dimenticavo! Gli autori sono tutti stranieri africani… Scappano dalla guerra? Scappano dalla fame? Me lo chiedo spesso: per comportarsi così da cosa scappano? Il problema è una immigrazione clandestina incontrollata dallo sbarco sino allo stazionamento in quella che abbiamo chiamato “enclave milanese”!
Vi faccio riflettere! Finché c’è il Reparto Mobile della Polizia di Stato sulla piazza, questi ospiti o occupanti, chiamateli come volete, cercano di stare al loro posto, il Reparto sventa una decine di risse per turno, furti, rapine, “distrae” lo spaccio, attenua il problema ma non lo risolve!
Per risolvere questo problema è importante un intervento legislativo e organizzativo! Appena il Reparto va via, ecco l’accoltellato!
Dimenticavo guai a sgridarli, non sia mai a menarli, altrimenti arriva il premio “fascista dell’anno” con annesso “processo”.
Ritorniamo al sabato sera, ero presente!
Risse, furti, rapine, spaccio sventati ma la chicca più bella viene dagli operatori dell’Amsa! Ci chiedono se possiamo scortarli mentre devono pulire la sporcizia che gli ospiti/occupanti hanno lasciato! Ovviamente non abbiamo rifiutato, ci dicono che il servizio deve essere garantito dalla Polizia locale che evidentemente era impegnata in altro. Figuriamoci se noi del Reparto lasciamo dei lavoratori con il pericolo costante di una coltellate!
Dimenticavo, sono stati già portati via tutti, fotosegnalati e muniti di ordine del Questore! I Cpr non producono l’effetto desiderato, lo abbiamo spiegato più volte in questi giorni, quindi per il solito problema legislativo e organizzativo, i nostri clienti continuano a fare ciò che hanno sempre fatto, e noi continuiamo a guardarli e attenuare a nostro rischio il problema…
Chi può, evidentemente non fa! Passo e chiudo!
Pasquale Griesi, segretario regionale Lombardia dell’Fsp Polizia