L’Europa si prepara alla guerra, cos’è l’Operazione Orion2023
Orion2023 è la più grande esercitazione militare simulata degli ultimi decenni in Europa occidentale. Si svolge nel Mediterraneo, con la partecipazione di circa 7.000 militari, provenienti da vari paesi. Si tratta di un intervento in un paese fittizio, chiamato Arnland, che è stato minato dall’aggressione di un paese potenzialmente più forte: Mercurio.
La missione prevede uno sbarco anfibio ed aereo per respingere le milizie di Mercurio, che è equipaggiata con mezzi avanzati. Lo scopo dell’esercitazione è quello di preparare i militari ad affrontare qualsiasi tipo di conflitto, anche quello più terribile che nessuno vorrebbe vedere realizzato: la terza guerra mondiale.
Nella simulazione non c’è un copione prestabilito, ma le contromosse delle milizie di Mercurio vengono decise sulla base delle reali evoluzioni delle truppe avversarie sul terreno. Inoltre, l’esercitazione include anche l’operazione Dynamic Manta Nato, che coinvolge la Marina Militare italiana e quelle di altri otto paesi dell’Alleanza Atlantica.
Orion2023: Paesi convolti e soldati impegnati
Orion2023 è un’esercitazione militare organizzata dalle Forze Armate francesi con la partecipazione di numerosi Paesi appartenenti alla coalizione internazionale sotto l’egida dell’Onu. I Paesi coinvolti nell’esercitazione sono molteplici: americani, britannici, italiani, spagnoli, francesi e molti altri.
Circa 7mila militari sono impiegati nell’operazione, che prevede l’utilizzo di carri armati, mezzi anfibi, soldati e strutture militari dislocati in 14 dipartimenti del Sud della Francia. In particolare, a Est di Parigi vi saranno 12mila militari impegnati in uno scontro aero-terrestre contro Mercurio. Tra gli elementi impiegati nell’esercitazione: 2.300 veicoli, un centinaio di droni, 40 elicotteri e 30 navi, tra cui la porta-aerei Charles de Gaulle. Una simile operazione non è stata mai condotta prima, in quanto in precedenza si era concentrata su operazioni mirate con un numero limitato di mezzi militari coinvolti.
L’esercitazione è stata decisa nel 2019 dal capo di stato maggiore Thierry Burkhard per ripristinare la capacità di intervento su larga scala, che era stata abbandonata dall’inizio degli anni Duemila. La decisione è stata presa in considerazione della situazione generale della guerra in Ucraina, che ha ribaltato il concetto di dottrina militare francese ed europea.
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