Esteri

Le ultime parole tra un soldato ucraino e il suo nemico russo durante un combattimento corpo a corpo

L’Inizio della Missione

Nel cuore del conflitto ucraino, una missione apparentemente routinaria si è trasformata in un episodio destinato a entrare nella storia militare. “Io e il mio compagno d’armi stavamo viaggiando in moto insieme,” racconta il soldato russo Andrey Grigoriev. “Dovevamo piantare la bandiera e resistere per mostrare che i russi erano entrati.” Ma un attacco di drone ha cambiato tutto, uccidendo il suo compagno e distruggendo il loro mezzo.

Lo Scontro Inevitabile

L’incontro con il soldato ucraino Dmytro Maslovsky, soprannominato “Cobra”, è iniziato come un gioco tattico. “Ha iniziato a parlarmi deliberatamente,” rivela Grigoriev, “prendendo tempo in attesa dell’arrivo del drone.” La tensione è salita quando entrambi hanno realizzato la gravità della situazione. “Quando siamo arrivati al combattimento corpo a corpo, entrambi abbiamo capito che solo uno sarebbe uscito vivo da questa situazione.”

Il duello Corpo a Corpo

“L’esplosione del drone mi ha stordito e contemporaneamente lui ha iniziato ad attaccare la porta,” prosegue il racconto di Grigoriev. “L’ho visto correre verso di me e l’ho accolto con un colpo. Ho pensato che a così breve distanza non potevo mancare. Poi l’ho seguito.” Lo scontro si è trasformato in un duello all’arma bianca, durante il quale Grigoriev ha perso parte di un orecchio.

Le Ultime Parole dell’Eroe Ucraino

Ferito mortalmente, Maslovsky ha mostrato un coraggio straordinario: “Mi hai tagliato tutto il corpo. Lasciami riprendere fiato un attimo. Fa molto male.” In questi momenti finali, ha mantenuto una dignità sorprendente: “Non toccarmi, lasciami morire… Per favore, vai via.” Ha anche chiesto un ultimo momento di pace: “Lasciami dire addio al cielo, lasciami dire addio a mia madre.”

Il Tentativo Estremo e la Fine

In un ultimo atto di disperazione, Maslovsky ha tentato di utilizzare una granata, ma l’esplosione ha solo aggravato le sue ferite. “Ho dovuto sparargli per porre fine alle sue sofferenze,” confessa Grigoriev, descrivendo il momento più difficile del confronto. Prima della fine, Maslovsky ha pronunciato parole di straordinario rispetto: “Sei stato il miglior combattente del mondo. Addio, sei stato migliore tu.”

Il Riconoscimento del Valore

Il presidente Vladimir Putin ha conferito a Grigoriev la medaglia di Eroe della Russia per il suo “coraggio ed eroismo”. Il capo della regione di Sakha, Aisen Nikolayev, incontrando personalmente Grigoriev, ha dichiarato: “Persone come lui rendono più forte la nostra grande Russia,” donandogli un tradizionale coltello yakut.

La Testimonianza Video

L’intero scontro è stato documentato dalla telecamera sull’elmetto di Maslovsky. Il filmato, diventato virale sui social media russi e ucraini, mostra gli ultimi momenti del soldato ucraino, incluso il suo commovente “Addio, mamma” finale.

L’Eredità di Umanità

Grigoriev, originario della remota regione di Sakha (Yakutia), ha riflettuto sull’accaduto con profonda umanità: “Fin dall’infanzia, a noi russi e yakuti viene insegnato che in qualsiasi situazione si deve rimanere esseri umani.” Questa filosofia si è manifestata nel rispetto mostrato verso il suo avversario caduto.

Una Storia che Trascende il Conflitto

Questo episodio, pur nella sua tragicità, rappresenta un raro momento di rispetto reciproco in un conflitto caratterizzato da profonda ostilità. La storia di Maslovsky e Grigoriev dimostra come, anche nelle circostanze più estreme della guerra, l’onore militare e l’umanità possano emergere, lasciando un’eredità che va oltre le divisioni del campo di battaglia.

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