LE ULTIME PAROLE DELL’EROE DI PALMIRA:”NON VOGLIO CHE MI PRENDANO, FARANNO DI ME OGNI COSA. VI PREGO FATEMI MORIRE CON DIGNITÀ”
Stanno commuovendo il mondo, con attestati di stima provenienti da tutte le forze armate del pianeta, le ultime parole di Alexander Prokhorenko, 25 anni, lo specnaz che ha diretto su di sé gli aerei russi per evitare di farsi catturare dalle forze nemiche dello Stato islamico che lo avevano ormai circondato. E’ quanto riporta Franco Iacch per il Giornale.it.
Il soldato delle forze speciali, in una missione segreta nell’antica città siriana di Palmyra, è stato definito un eroe in Russia. La moglie Ekaterina, incinta del loro primo figlio, ha rivelato di non sapere che suo marito combattesse in Siria e che fosse uno specnaz. Il 25enne si congedò dalla moglie due mesi fa, dicendo che sarebbe andato in addestramento nel Caucaso russo. Prokhorenko era in realtà un elemento del Vympel, unità delle forze speciali agli ordini diretti dei servizi segreti russi, specializzata nello spionaggio e nella raccolta di informazioni in territorio nemico.
Arruolatosi subito dopo aver conclusi gli studi, è accettato nell’Accademia Militare di difesa aerea delle Forze Armate della Federazione Russa. Prokhorenko proviene da una famiglia di militari: anche i suoi due fratelli appartengono ai reparti speciali russi.
La missione del giovane “lupo” era quella di identificare le postazioni nemiche del califfato in vista dell’offensiva dell’esercito siriano.
Per cause non divulgate dal Cremlino, l’uomo è identificato dagli estremisti: inizia un feroce scontro a fuoco. Lo specnaz è circondato da numerosi terroristi che giungono dalla roccaforte e che continuano a stringere il cerchio verso la sua posizione. I russi non dispongono di squadre di estrazione rapida in zona. Considerando la superiorità numerica delle forze ostili, la prossimità di queste ultime così come la consapevolezza dei sistemi terra-aria presenti a difesa di Palmira, una missione di salvataggio si sarebbe potuta trasformare in un bagno di sangue per i russi. Ne è ben consapevole lo specnaz che esaurite le munizioni, comunica ai caccia amici in volo di non avere scelta.
Ecco la trascrizione degli ultimi istanti di vita di Alexander Prokhorenko diramate dal Ministero della Difesa russo.
Prokhorenko: “Non posso lasciare la mia posizione. Mi hanno circondato e si avvicinano. Vi prego sbrigatevi”.
Comandante: “Procedi verso la linea di estrazione, ripeto linea verde, linea verde. Vai nella zona sicura”.
Prokhorenko: “Negativo, non posso. Sono ovunque, è la fine. E’ la fine. E’ la fine…richiedo attacco aereo sulla mia posizione. Dite alla mia famiglia che li amo e che sono morto combattendo per la mia patria. Eseguite l’attacco, vi prego”.
Comandante: “Negativo, ripiega sulla linea verde, questo è un ordine”.
Prokhorenko: “Non posso. Comandante, sono circondato. Sono ovunque, non voglio che mi prendano, faranno di me ogni cosa. Vi prego fatemi morire con dignità e che possa portarmi dietro tutti questi bastardi. Vi prego è la mia ultima volontà, io sono già morto. Vi prego, non posso resistere a lungo”.
Comandante: ”… Alexander …conferma la tua richiesta”.
Ufficiale: “Mi hanno ormai raggiunto, non ho più munizioni. Grazie comandante, dite alla mia famiglia che li amo, che ho lottato fino alla fine. Vi prego, prendetevi cura della mia famiglia, vendicate la mia morte, vendicatemi. Addio comandante, dite alla mia famiglia che li ho sempre amati.”
Comandante: “….”
Le forze speciali russe non sono autorizzate a farsi catturare vive dal nemico. Il presidente Vladimir Putin presenzierà personalmente sia ai funerali di Stato, consegnando all’eroe la più alta onorificenza del Paese che alla solenne cerimonia privata riservata esclusivamente agli specnaz in un luogo segreto.