LE TRAME DELL’AMMIRAGLIO DE GIORGI PER POSTICIPARE IL CAMBIO E RESTARE AL POTERE DELLA MARINA PER ALTRI DUE ANNI
C’è anche la corsa ai vertici delle Forze Armate nelle carte dell’inchiesta di Potenza sul petrolio. E’ quanto riporta Massimo Malpica per il Giornale.it.
Insomma, anche se Girardelli è «uno dei suoi» (come osserva Colicchi), De Giorgi sembra avere tutto da perdere da quella nomina. «Lui – spiega – punterà a non farmi fare 65 anni, cioè a non far passare quella variante», anche perché De Giorgi immagina che Girardelli possa aspirare a fare il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ma con poche chances perché «il prossimo giro è dell’Aeronautica». Quello di De Giorgi non è un harakiri, anche se Colicchi lo elogia: «Quando si privilegia quello che è giusto fare si finisce col rimanere in parte fregati». L’ammiraglio spiega di avere avuto i suoi motivi. Non solo per garantirsi «una sponda importante, come suggerisce Colicchi, ma soprattutto per evitare che al gabinetto della Pinotti andasse Maurizio Lodovisi, generale dell’Aeronautica, che avrebbe potuto influenzare il ministro su un tema caro all’ammiraglio, quello del Libro bianco, collegato alla legge navale e ai 5,4 miliardi di stanziamenti per la Marina. De Giorgi a tal proposito accenna pure al ministro della Giustizia Andrea Orlando, spiegando a Colicchi che il Guardasigilli «è stato gentile», che «l’ha fatto chiamare per fargli dire che avrebbero provato a mettere quella cosa nel milleproroghe». Quanto a Girardelli, De Giorgi si consola pensando ai progetti di business della cricca a cui accennava Pastena: «Credo che, per esempio, per i programmi di sviluppo, avere Giradelli dovrebbe aiutarci».