Le Cyber-Minacce sono sempre più concrete. Ecco 3 consigli per proteggere i tuoi dati
Non ci sono solo le classiche “truffe online”: i briganti della rete continuano ad affinare le proprie armi per ledere la sicurezza degli altri utenti e trarne profitto. Per un hacker esperto, infiltrarsi nei nostri dispositivi e banchettare con i nostri dati personali potrebbe essere più semplice di quanto si pensi. Vediamo come proteggerci.
È difficile pensare a un tempo in cui navigare il web non presentasse minacce potenziali. Internet è da anni casa di servizi per noi indispensabili e miniera di preziose informazioni che ci semplificano la vita, ma anche teatro di crimini virtuali perpetrati a danno di molti utenti.
Secondo i report di diversi addetti ai lavori, il numero di reati commessi tramite il web continua a crescere di pari passo con l’utenza stessa della rete, tanto che le forze dell’ordine hanno stipulato un altro protocollo d’intesa per combattere i crimini informatici attraverso la sorveglianza e l’informazione.
Rispondere alle minacce con i giusti mezzi
Acquisire consapevolezza in merito alle inside della rete è un passaggio importante che ci consente di aguzzare la vista e riconoscere comportamenti sospetti, ma non tutte le minacce si palesano in modo visibile.
Per contrastare i tentativi dei malintenzionati, anche quando questi non dovessero essere riconoscibili, possiamo utilizzare una VPN gratis. Le Virtual Private Network sono dei sistemi di protezione che “blindano” i nostri dati durante la navigazione, creando un tunnel crittografico capace di schermare gli attacchi di terzi tramite complessi modelli matematici.
Attraverso la creazione di una rete privata, chiunque può proteggere la propria privacy e aumentare il grado di anonimato, rendendo l’esperienza in rete più sicura.
I molti servizi di VPN online offrono un periodo di prova gratuito che spesso si estende fino a 30 giorni, in modo da poter testare la nostra rete privata e decidere se faccia davvero per noi.
Le altre contromisure
Si da spesso per scontato che gli attacchi hacker andati a buon fine siano dovuti a particolari abilità di chi prova a introdursi indebitamente nei dispositivi di terzi. Ma è davvero sempre così?
Sono molti gli esperti che ciclicamente parlano dell’importanza di non rendersi vulnerabili, attraverso alcune semplici accortezze come:
● Impostare una password sicura: una chiave di accesso che vada oltre semplici combinazioni numeriche o la nostra data di nascita può fare la differenza fra un attacco andato a buon fine e la salvaguardia dei nostri dati.
● Autenticazione a due fattori: richiedere una conferma d’accesso nel caso di un tentativo di log-in da località sconosciute può blindare la nostra privacy da occhi indebiti, e il tutto può essere fatto semplicemente attraverso il cellulare.
Un ultimo accorgimento può essere quello di evitare le reti pubbliche. Solitamente disponibili in luoghi aperti e frequentati, le reti pubbliche sono connessioni che non richiedono password e che pertanto possono rappresentare un rischio.
Meno pericolose ma potenzialmente insidiose sono anche le reti condivise, tipiche di strutture di hospitality come hotel e bed and breakfast, ma anche ristoranti. In entrambi i casi, il gestore della rete può monitorare le attività dell’utente dalla prima all’ultima ricerca. La buona notizia? Anche in questo caso, la privacy può essere protetta da una VPN!