La Guardia Costiera tra sfide e criticità. A Salvini non è permesso partecipare nelle fasi di concertazione
La Guardia Costiera Italiana rappresenta da tempo un punto di riferimento di eccellenza nel cuore del Mediterraneo, svolgendo un ruolo chiave in ambito interforze e internazionale. Il suo impegno nella salvaguardia della vita umana in mare, la tutela dell’ambiente marino e la sicurezza delle acque costiere ha contribuito in modo significativo alla promozione della sicurezza marittima.
Tuttavia, dietro questi successi si celano sfide significative che il corpo affronta quotidianamente. L’importante incontro svoltosi presso il Comando Generale della Guardia Costiera la scorsa settimana ha messo in evidenza questi temi cruciali, con l’attenzione rivolta alla carenza di personale e all’assenza del Ministro Salvini nelle fasi di concertazione. Il comunicato che segue analizzerà in dettaglio questi problemi e le possibili soluzioni, mentre ciò che emerge è la determinazione del personale a mantenere gli standard di eccellenza che caratterizzano la Guardia Costiera Italiana.

In considerazione del fatto che non tutti i militari sono necessariamente al corrente delle disposizioni legislative in materia di sindacati e delle continue evoluzioni dei decreti applicativi, è opportuno approfondire ulteriormente un punto che, sebbene precedentemente spiegato, richiede maggior chiarezza. Il fatto che Matteo Salvini non partecipi alla concertazione militare mette in evidenza un vuoto nella legge, che non prevede la presenza del Ministro delle Infrastrutture in questo contesto. Non certo una sua volontà. È importante sottolineare che l’attenzione di Matteo Salvini nei confronti dei Guardie Coste è indubbia e mai stato oggetto di discussione.
Antonello Ciavarelli delegato Cocer Marina e Guardia Costiera
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