LA BANDA SUONA PER I CASAMONICA. UN CARABINIERE DIRIGE IL ‘PADRINO’
(di
Alberto Berlini) – “Non è un funerale vogliamo una festa”. Erano centinaia le persone accorse al
capezzale di Vittorio Casamonica, maggiorente mafioso ‘in pensione’ per la
Questura, morto il 19 agosto scorso. A confermare ad Affaritaliani.it i
dettagli di una cerimonia in cui le tradizioni gitane si sono accumunate allo
sfarzo e all’ostentazione è Alessandro M., batterista incorporato in una banda
mista ingaggiata per l’occasione da una agenzia funebre. E per ironia della
sorte a suonare al funerale del capo di uno dei clan malavitosi più importanti
del Lazio sono musicisti diretti da un ex Carabiniere. Sul sagrato anche i
componenti di una banda musicale che porta il nome della Regione Lazio.
I
familiari del capo clan Vittorio Casamonica non hanno badato a spese per
organizzare una cerimonia sfarzosa capace di far impallidire i grandi funerali
delle eminenze siciliane e partenopee. E proprio da Napoli è arrivata
l’ispirazione del carro, lo stesso usato per Totò, praticamente identico a
quello utilizzato per le esequie del boss italo-americano Lucky Luciano.
Ventimila euro pagati – racconta Alessandro – si diceva sul sagrato della
parrocchia Don Bosco per il carro trainato dai cavalli che in pieno stile
gitano ha accompagnato il feretro lungo un tappeto di petali di fiori strappati
dalle decine di corone portate dai familiari.
A fornire la splendida
riproduzione d’epoca l’impresa funebre napoletana “Cesarano”, già finita al
centro di numerose inchieste per collegamenti con clan cammorristici e per la
gestione del monopolio sui funerali nell’area a nord di Napoli.
Ancora da Napoli è arrivato l’elicottero che ha sorvolato lo spazio aereo della
capitale e senza alcuna autorizzazione si è abbassato sulla chiesa per far
piovere petali di fiori sul sagrato. Per il pilota, ha fatto sapere l’Enac, è
scattata la sospensione della licenza.