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IRAQ, IL VIDEO DEL RAID DELLA DELTA FORCE: “COSÌ ABBIAMO ONORATO LA MORTE DI JOSHUA”

(di Franco
Iacch) – Una
squadra di otto uomini entra in una stanza, in quella che sembra essere una
struttura dello Stato islamico.
Una bandiera nera è appesa al muro. Gli uomini
in mimetica sono ben armati ed eseguono i movimenti a memoria. Indossano caschi
in kevlar dotati di ottica ed armamento di produzione USA. Le pareti della
struttura sono in calcestruzzo. Macerie ovunque, fori di proiettili nei muri,
fumo.

I filmati ottenuti dal Washington Post e dalla NBC
mostrano i soldati della Delta Force durante l’assalto nella
prigione nei pressi di Hawijah, nord dell’Iraq, dove ha perso la vita il
sergente Joshua Wheeler, veterano dei reparti speciali con undici
rischieramenti in Iraq ed Afghanistan.
Nel
video si sentono chiaramente degli spari, urla in arabo. Gli stessi Delta forniscono
informazioni agli ostaggi nella loro lingua. Il raid è stato ritenuto un
successo, con 70 detenuti liberati, dieci terroristi eliminati e venti
arrestati.
Il
sergente Joshua Wheeler è stato insignito della Purple Heart. Lascia
quattro figli. E’ un eroe. Alcune sue decorazioni, che non possono essere
mostrate al pubblico, le indosserà per l’ultima volta prima di riposare per
sempre.
L’operazione
è stata condotta dalla Delta Force
, anche se questa non figura nel rapporto del
Pentagono. In realtà, l’esercito americano non riconosce nemmeno l’esistenza
della Delta, così come altre unità top secret che gli stessi
americani ignorano. Questi team sono alle dirette dipendenze del Joint
Special Operations Command
 e hanno svolto alcune delle maggiori
operazioni in Afghanistan, Iraq e Siria. A differenza dei pubblicizzati (ed in
patria amati) SEAL della Marina, della Delta Force non si sa
praticamente quasi nulla.
Sappiamo
che operatori Delta sono entrati in azione l’11 settembre del 2012 nella
missione di salvataggio del personale del Dipartimento di Stato, durante
l’attacco all’ambasciata americana a Bengasi, in Libia. 
I Delta hanno catturato
anche Ahmed Abu Khattala, uno dei terroristi coinvolti nella pianificazione
dell’attacco, nel giugno del 2014. Un mese dopo quella operazione, un commando
della Delta Force entrò in azione nel tentativo di salvare un certo numero di
ostaggi americani in Siria, tra cui l’operatrice umanitaria americana Kayla
Mueller ed il giornalista James Foley. 
La Missione fallì con la morte di
Mueller e Foley. Un commando Delta ha eliminato Abu Sayyaf, in
Siria, catturato la moglie e liberato la schiava della coppia. Dopo il
fallimento dell’operazione Eagle Claw, nel 1987, in Iran, tutte le
unità dell’antiterrorismo americano furono riviste, rielaborate e plasmate. I
Delta sono stati utilizzati nel 1980 nelle invasioni di Granada e Panama e
nella ricerca del dittatore panamense Manuel Noriega. 
Nel 1990, la Delta subì
una dura lezione in Somalia nel fallito assalto che avrebbe dovuto portare
all’azzeramento della catena di comando del signore della guerra Mohammed Farah
Aidid. In quella missione (pianificata in modo del tutto “superficiale”),
morirono 18 soldati americani: tra questi cinque Delta. Dopo
l’11 settembre, la Delta Force è stata utilizzati per eliminare i leader di
al-Qaeda e dei talebani in Afghanistan.
Delta,
Seal ed altri team del JSOC dispongono di un budget praticamente “illimitato”
che non può essere decurtato per legge. Il segretario della Difesa Ash Carter,
visibilmente scosso all’arrivo della salma del sergente Wheeler, nella base di
Dover, nel Delaware ha annunciato che tutti i reparti speciali USA hanno
ricevuto carta bianca.
“Siamo
addolorati per aver perso un nostro valoroso soldato, un eroe, ma abbiamo
scongiurato un’atrocità di massa, i prigionieri erano incatenati ai muri.
Abbiamo dato il via libera al raid dopo aver capito che li avrebbero
giustiziati a breve. Noi proteggiamo gli innocenti ed i nostri reparti speciali
non sono secondi a nessuno”.
La
prigione dove ha perso la vita il sergente Joshua Wheeler è stata rasa al suolo
subito dopo il raid, da un pesante bombardamento a tappeto.
“L’Air
Force ed i Marine gli hanno lanciato contro tutto ciò che avevano in volo in
quel momento”.
In
questo modo è stato onorato il valoroso operatore dei reparti speciali.

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