Carabinieri

Investe carabiniere all’alt: due notti in cella, ora agli arresti domiciliari. Cade accusa tentato omicidio

Investe carabiniere all’alt e scappa, cade l’accusa di tentato omicidio.

Il gip Rita Cialoni si è presa ieri qualche ora dopo l’interrogatorio cui l’arrestato si è sottoposto nella mattina per decidere.

Nel primo pomeriggio ha sciolto la riserva, convalidando l’arresto e disponendo i domiciliari a carico del 37enne arrestato nel weekend a Grotte Santo Stefano dopo avere forzato un posto di blocco travolgendo un militare.
Ma ha riqualificato il reato in quello meno grave di lesioni. E riconosciuto la lieve entità per lo spaccio.

L’uomo è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato di veicolo di servizio.

Dopo due giorni e due notti nelle camere di sicurezza del comando provinciale del Riello, nel primo pomeriggio di ieri ha potuto fare rientro nella propria abitazione dove per ora resta agli arresti domiciliari in attesa del processo.

Si è così ridimensionata, anche grazie alla deposizione di un testimone, la posizione del personal trainer 37enne fermato per tentato omicidio e altri reati la notte tra sabato 29 e domenica 30 agosto a Grotte Santo Stefano dopo avere travolto con la macchina un vicebrigadiere del nucleo investigativo che a piedi gli aveva imposto l’alt a un posto di blocco, scappando con una repentina accelerata dopo avere fatto finta di stare per fermarsi.

Durante la fuga ha provato a inghiottire due involucri contenenti 6 grammi di cocaina che gli sono stati trovati ancora in bocca quando, nel giro di pochi minuti, è stato fermato lungo le vie della frazione a bordo della sua utilitaria, con cui nel frattempo ha anche speronato l’auto di servizio dei militari.

L’arrestato ha risposto alle domande del magistrato che, al termine dell’interrogatorio, si è riservata sulla convalida e sulla eventuale misura cautelare. Nel primo pomeriggio ha sciolto la riserva, convalidando l’arresto facendo cadere l’accusa di tentato omicidio e disponendo la misura di custodia cautelare degli arresti domiciliari per l’imputato.

Titolare del fascicolo della procura è il pubblico ministero Eliana Dolce, mentre il 37enne è difeso di fiducia dall’avvocato Walter Pella.

Redazione articolo a cura di Tuscia Web

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