Indennità di trasferimento del militare
Il trasferimento è un atto con il quale viene disposto un cambiamento di sede del personale militare. Il cambiamento di incarico nella stessa sede di servizio non comporta necessariamente l’adozione di un provvedimento di trasferimento. Il documento di trasferimento è giuridicamente qualificabile come ordine. Scopriamo quali indennità competono al militare destinatario di una trasferimento.
Le indennità di trasferimento per il personale in servizio permanente effettivo.
Il personale in servizio permanente effettivo, ai piloti di complemento in ferma dodecennale nonché al personale volontario in ferma prefissata (quest’ultimo solo quando coniugato) trasferito d’autorità ad altra sede di servizio sita in un comune diverso da quello di provenienza, ha diritto all’indennità di trasferimento.
Le indennità di trasferimento per il personale in ferma prefissata.
Ai militari volontari in ferma prefissata spetta un’indennità di trasferimento quando, per effetto di un trasferimento d’autorità, sono destinati ad altra sede di servizio sita in un comune diverso da quello di provenienza. Tale indennità è corrisposta solo se i militari sono coniugati
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Cosa prevede la norma
1) alle diverse categorie del personale indicato dal co. 1, trasferito d’autorità ad altra sede di servizio sita in un comune diverso da quello di provenienza, compete un’indennità mensile pari a trenta diarie di missione in misura intera per i primi dodici mesi di permanenza ed in misura ridotta del 30 per cento per i secondi dodici mesi
2) l’indennità è ridotta del 20 per cento per il personale che fruisce, nella nuova sede, di alloggio gratuito di servizio;
3) il personale che non fruisce di alloggio gratuito può optare per il rimborso del 90 per cento del canone mensile pagato per l’alloggio privato, fino ad un importo massimo di lire un milione mensili per non più di 36 mesi.
4) non si applica qualora l’interessato opti per il rimborso del canone di locazione di 90,00 mensili per alloggi privati (fino a 516,6 euro mensili per un periodo massimo di 36 mesi).
5) dal 2015 non si applica al personale militare che rientra dall’estero dopo aver prestato servizio in un’organizzazione internazionale o in una missione diplomatica.
Indennità di trasferimento per i militari uniti civilmente
Naturalmente, tale indennità vale anche per i militari uniti civilmente con persone dello stesso sesso. E’ quanto prevede la legge n. 76 del 2016, che all’articolo 1 comma 20 statuisce: “al solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi» o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.
Perché la chiamano legge 100?
L’indennità di trasferimento è spesso indicata semplicemente “Legge 100”, poiché si riferisce ad una norma del 1987, ormai abrogata, che disciplinava l’indennità in questione.