Carabinieri

Inchiesta sui Carabinieri di Prato, si allarga il terremoto giudiziario: tra gli indagati anche un capitano e un appuntato

Continuano a emergere nuovi sviluppi nell’inchiesta che ha portato all’arresto del tenente colonnello Sergio Turini, comandante della compagnia dei Carabinieri di Prato, con l’accusa di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. L’indagine, nata come costola di un filone più ampio della DDA su alcuni imprenditori cinesi, vede ora indagati anche l’imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci, finito ai domiciliari, e l’investigatore privato Roberto Moretti, oltre a due carabinieri di cui non sono stati diffusi i nomi.

Si allarga il cerchio degli indagati

Tra gli indagati nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Firenze c’è anche il capitano che comanda il radiomobile della Compagnia di Prato. A lui viene contestata l’omessa denuncia per un episodio risalente a gennaio scorso, quando a Prato venne trovato un cinese con un’ascia in mano per strada, mentre si stava recando nell’orto. In quell’occasione, secondo l’accusa, Turini avrebbe chiesto al sottoposto di non menzionare l’ascia poiché l’uomo si stava recando nell’orto e non si trovava in piazza Duomo. Lo straniero sarebbe il padre di un imprenditore cinese titolare di una lavanderia. Guai anche per un appuntato di Poggibonsi, che in passato avrebbe accompagnato con l’auto di servizio il figlio di Turini da una località all’altra: per lui l’accusa è di peculato.

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Favori e corruzione, terremoto al comando dei Carabinieri di Prato

Stando alle oltre 2.000 pagine dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Firenze, Turini avrebbe compiuto favori ad imprenditori italiani e cinesi in cambio di utilità. I due carabinieri indagati avrebbero invece assecondato le richieste di Turini: uno non avrebbe denunciato il possesso di un’ascia da parte di un cinese, l’altro avrebbe accompagnato con l’auto di servizio il figlio del comandante.

Sono state eseguite perquisizioni nell’abitazione e nell’azienda di Matteini Bresci, durante le quali sarebbe stato rinvenuto materiale sulla massoneria; copie forensi di pc e cellulare dell’imprenditore sono ora al vaglio degli inquirenti. Matteini Bresci si è detto combattivo e fiducioso di potersi difendere.

Domani l’interrogatorio di garanzia di Turini, nei giorni successivi quelli di Matteini Bresci e Moretti. Già ascoltato come persona informata sui fatti il sottosegretario Giorgio Silli, che ha riferito di aver raccolto in buona fede le preoccupazioni di Matteini Bresci sul trasferimento di Turini. L’inchiesta continua per fare luce su una vicenda che ha scosso le istituzioni e il distretto industriale di Prato.

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