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IL VOTO È UN DOVERE CIVICO? NON PER I MILITARI…

(di
Donato Angelini) – Ogni cittadino italiano, nel momento in cui indossa le
stellette, diventa un militare e giura solennemente di essere fedele alla Repubblica
Italiana
, di osservarne la
Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore
tutti i doveri
dello Stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni.

E
tra i vari doveri delle Stato, l’articolo 48 della Costituzione Italiana stabilisce
per tutti i cittadini, uomini e donne,
che hanno raggiunto la maggiore età
il dovere
civico
del voto. Ora anche i
militari sono cittadini italiani, e, in quanto cittadini italiani, hanno il
diritto/dovere di votare.
Ma
non sembra aver tenuto conto di tutto ciò chi ha fissato la data del prossimo
31 maggio per le elezioni amministrative in Campania, Liguria, Marche, Puglia,
Toscana, Umbria e Veneto.
Come
molti sanno, infatti, in quei giorni migliaia di militari, appartenenti ai vari
Reparti delle Forze Armate e Forze di Polizia, provenienti in gran parte dalle
regioni interessate alle elezioni, saranno impegnati a Roma per la parata del 2
Giugno, cerimonia ufficiale che si ripete ogni anno dal 1948 per celebrare la
Festa della Repubblica Italiana. In particolare, la notte del 30 maggio ai Fori
Imperiali si tiene la consueta prova generale notturna, che per i militari
inseriti nelle varie compagnie assume un valore particolare di festa, di
incontro e di condivisione. L’impegno delle prove notturne si conclude nel
momento in cui le varie compagnie ripongono le armi di rappresentanza nelle
rispettive armerie. E ciò avviene alle prime luci del mattino, ossia, questa
volta, qualche ora prima dell’apertura dei seggi, ai quali i militari che hanno
marciato per tutta la notte non possono recarsi.
Qui
non si vuole mettere in discussione un appuntamento importante come la rassegna
della Forze Armate, bensì la decisione di fissare un appuntamento elettorale altrettanto
importante proprio a ridosso della parata, impedendo a migliaia di uomini delle
Stato di esercitare un diritto fondamentale, riconosciuto da quella Costituzione
che hanno giurato di difendere. A questo punto, chi ha voluto le elezioni
proprio in coincidenza del ponte del 2 Giugno, dovrebbe, oltre che scusarsi,
cercare di rimediare, escogitando un modo per permettere ai militari di votare.

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Infodifesa

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